OSSERVATORIO PER LA CARITA’

“Resta un’esperienza di eccezionale valore l’aver imparato a guardare
i grandi eventi della storia universale dal basso, dalla prospettiva degli esclusi,
degli impotenti, degli oppressi e dei derisi, in una parola, dei sofferenti.
Tutto sta nel non fare diventare questa prospettiva dal basso
un prender partito per gli eterni insoddisfatti, ma nel rispondere
alle esigenze della vita in tutte le sue dimensioni;
e nell’accettarla nella prospettiva di una soddisfazione più alta,
il cui fondamento sta veramente al di là del basso e dell’alto”
(Dietrich Bonhoeffer 1906-1945)

Osservatorio per la Carità

2009 La scommessa della rete
2010 Osservivere, occasioni di presa diretta
2011 Rete Lodigiana per l’accoglienza
2012 Sogno in due tempi
2013 Fai strada ai poveri senza farti strada
2014 Umanità Lodigiana in Cammino

Ant_appleLa scommessa della rete

L’Osservatorio per la Carità è uno strumento della Chiesa Lodigiana pensato inizialmente come filtro in grado di raccogliere e leggere in modo sistematico i dati dei servizi presenti in diocesi (ai tempi non esistevano ancora tutti gli osservatori che poi sono stati promossi a livello istituzionale); successivamente ha cambiato ruolo e fisionomia per continuare a proporre nuove prospettive di riflessione e discernimento in un mondo che cambia… Oggi é impegnato in percorsi di accompagnamento a persone in difficoltà, in attività di sensibilizzazione del tessuto giovanile e scolastico, in azioni di comunicazione dal basso, nella speranza di aiutare la comunità lodigiana a riflettere sul proprio grado di accoglienza e di prossimità all’altro. Affiancando il Centro d’ascolto, promuove il lavoro di rete, il monitoraggio e la promozione costante dei semi di speranza attivi sul territorio e si prefigge lo scopo di aiutare ogni persona ad arricchire di senso il proprio stile di vita attraverso azioni concrete di carità, “contenuto centrale e via maestra dell’evangelizzazione” . Tutto ciò anche in favore del coinvolgimento e confronto con gli attori sociali impegnati nel lodigiano.

L’Osservatorio diocesano per la carità dà evidenza a tre attenzioni:
– La comunità lodigiana fra debolezze e risorse (leggi l’opuscolo Camminiamo nella rete e consulta la pagina dedicata alle Rete URCA WEB marzo 2016).
– La comunità lodigiana capace di tessere relazioni, a partire dai più fragili, perché “essere carità” significa essenzialmente “mettersi in relazione”, con chiarezza.
– La comunità lodigiana nell’ottica che non “si offra come dono di carità ciò che é già dovuto a titolo di giustizia” (Cost. sull’apostolato dei laici, n. 8).

Si ispira ai VALORI di:
Carità: con l’attenzione al prossimo e alla luce della Parola, l’Osservatorio è espressione di una Chiesa che intende esprimere attenzione ad ogni persona come criterio di discernimento pastorale. In questo senso l’Osservatorio può aiutare le comunità cristiane a rafforzare il proprio mandato profetico a vivere il quotidiano secondo lo spirito del Vangelo.
Comunità: per la pastorale integrata. Oltre al compito di cogliere le varie espressioni di disagio esistenziale, intende anche promuovere accoglienza, consapevolezza e prossimità in tutti gli ambiti pastorali: dalla catechesi alla liturgia, dalla vita delle associazioni all’organizzazione dell’oratorio, dalla pastorale giovanile a quella del lavoro e della scuola… per aiutare a trovare nuovi itinerari pastorali.
Discernimento: in una Chiesa che deve ascoltare e dialogare con tutti, l’Osservatorio intende promuovere una riflessione attenta e feconda sulle diverse modalità di partecipazione attiva: le informazioni fornite dall’Osservatorio e da altre fonti istituzionali e private possono servire alla Chiesa Lodigiana per ripensare il proprio agire, per riflettere su se stessa e dare un senso alla propria presenza sul territorio.
Solidarietà: intese come sfida alla forza di attrazione del silenzio, le attività dell’Osservatorio possono aiutare a dare luce ai coni d’ombra ed a riscoprire, attraverso la valorizzazione di azioni solidali già presenti, il significato autentico della carità cristiana e alcuni valori universali quali il bene comune, la tolleranza, l’intercultura, la giustizia sociale, la corresponsabilità, il senso civico…

OBIETTIVI GENERALI
La messa in rete del territorio ecclesiale, la conoscenza dei fenomeni di disagio sociale da cui viene attraversato, l’attenzione ai semi di speranza diffusi ed ancora nascosti, sono alcune delle possibili attività dell’Osservatorio, finalizzate a tre obiettivi:
a) Contribuire a sensibilizzare la comunità ecclesiale e civile sulla necessità di prestare attenzione all’altro, soprattutto come disponibilità all’accoglienza e alla relazione.
b) Contribuire a riconoscere in tutte le persone, a partire dalle più fragili, la loro capacità di essere risorsa.
c) Contribuire all’osservazione attenta del territorio tesa a promuovere azioni positive e profetiche, mosse da esigenze di giustizia prima ancora che da carità, nelle dimensioni pastorale, culturale e politica.

Dal 2009 l’Osservatorio, sviluppando il lavoro quotidiano del Centro d’ascolto con cui condivide anche gli spazi di via San Giacomo 15, ha avviato un percorso a tappe di conoscenza, coinvolgimento e condivisione delle storie e delle problematiche delle persone migranti:

 

ComeUnUomoSullaTerra“Osservivere, occasioni di presa diretta”

Obiettivo é muoversi dentro e fuori dai binari, incontrare persone in cammino. Obiettivo é capire qualcosa di più dell’uomo andando laddove gli immigrati si sentono di casa e noi “stranieri”.

Tra le iniziative che stanno scandendo il cammino, la Presentazione in rete con 25 realtà del territorio, alla presenza del regista Andrea Segre, di “Come un uomo sulla terra”, film-denuncia sulla condizione dei migranti intrappolati in Libia e rivenduti come schiavi (vedi il trailer su youtube)
Dall’occasione si sono sviluppati numerosi incontri e dibattiti con il coinvolgimento di sindacati, scuole, oratori, la rete dei Centri d’ascolto, associazioni ed enti del privato sociale lodigiano.

GettàtiDa febbraio 2009, dapprima con l’esperienza dell’ “accoglienza al contrario“, poi grazie ai contatti con Caritas Caserta e con la comunità dei Comboniani di Castelvolturno, si é andata sviluppando l’organizzazione di Gettàti nel solco, un viaggio che ci ha fatto incontrare, a Castelvolturno quindi alla marcia per la pace Perugia-Assisi, tante persone impegnate a camminare con gli immigrati.

 

Rete Lodigiana per l’accoglienza: da maggio 2011 a febbraio 2013 anche il Lodigiano é stato chiamato ad accogliere gli africani in fuga dalla guerra in Libia. A tale proposito si é costituita una Rete Lodigiana per l’Accoglienza, composta inizialmente da circa 600 contatti lodigiani in rete (oggi sono circa 7.000).
La difficoltà, da parte nostra, del territorio e di chi lo abita, consiste nel riconoscere ed accogliere le loro istanze, dalla pura necessità di sopravvivenza alle possibili prospettive di vita ordinaria (documenti, casa, lavoro, ricongiungimento familiare…). Così siamo indotti ad accelerare il processo di coinvolgimento dei giovani proponendo loro esperienze di presa diretta che li mettano al sicuro dalla “paura a priori”, causata soprattutto dalle distorsioni mediatiche che caratterizzano oggi l’informazione.

Sogno in due tempi
In questo cammino, nella consapevolezza che solo dalle nuove generazioni potrà emergere un nuovo spirito di apertura e di accoglienza delle diversità culturali, religiose, di provenienza, si inserisce la proposta, riservata alle scuole superiori, Sogno in due tempi un percorso di formazione interculturale con le scuole del Lodigiano.
Chi meglio dei ragazzi può esprimere apertura, condivisione e coinvolgimento nell’accoglienza delle persone migranti? Chi più di loro può metterci al sicuro dalla “paura a priori”?

Caritas Lodigiana, in collaborazione con Lausvol – Sportello Scuola Volontariato, Lodi per Mostar onlus, Associazione Progetto Insieme – SPRAR Lodi, la Rete dei docenti referenti intercultura e alcune Istituzioni Scolastiche del Lodigiano, ha sviluppato il percorso che ha coinvolto attivamente circa 200 studenti delle scuole superiori.

marzo 2013    “Fai strada ai poveri, senza farti strada” (don Lorenzo Milani) 

Il Centro d’ascolto e l’Osservatorio per la carità, dal 2009 viaggiano insieme. Il cda ha il sogno di voler diventare luogo di formazione permanente, a partire dall’incontro con chi in realtà ci educa, con chi ci permette ancora oggi di scoprire i frammenti del volto attuale e vero di Gesù Cristo.
All’osservatorio dal basso il compito di valorizzare e, il più fedelmente possibile, rendere partecipi le nostre comunità dell’umanità profonda e stravolgente che incontriamo ogni giorno. Il lavoro diventa strada. (continua)

maggio 2013 “vivere nello spazio di mezzo, tra realtà e verità”

“Il male c’è e resta nascosto finché non si cerca il bene. Se uno comincia a lottare contro, il male esce allo scoperto; ed esce sempre di più, fino a quando si spurga tutto. Allora, e non prima, ci sarà la vittoria del bene, che consiste nel saper non fare il male e farsene carico per amore.
Questo è il significato della croce di Cristo.
Infatti ll male perde vincendo. La sua vittoria è la sua sconfitta: si autodistrugge scaricandosi sul Giusto che lo porta e non lo fa.
Il bene invece vince perdendo. La rua resa totale è la sua vittoria assoluta – realizzazione di un amore più grande di ogni male, della morte stessa.

(Silvano Fausti, “La Fine del Tempo” prefazione pagg. 13-14) 

 

 

Umanità Lodigiana in Cammino

L’Umanità è in viaggio, oltre le frontiere, i limiti, i confini…
A Lodi una cordata, ad oggi formata da 43 realtà lodigiane (*), compone l’ Umanità Lodigiana in Cammino che il 12 gennaio 2015 ha promosso al cinema Fanfulla di Lodi una serata di approfondimento culturale con la partecipazione straordinaria di Gabriele Del Grande, uno dei tre registi del film “Io sto con la sposa”.
Come il docu-film è stato realizzato grazie a migliaia di donatori dal basso, nel più riuscito crowd-founding del cinema italiano, dove disobbedienza civile, fantasia e semplice umanità si sono intrecciate per varcare confini apparentemente insormontabili; così la proiezione a Lodi è stata un momento di partecipazione collettiva in cui le molte realtà aderenti hanno offerto le loro energie per riflettere ed affrontare insieme il tema della serata: COME ANDARE OLTRE? AI NOSTRI CONFINI, AI NOSTRI LIMITI? Come abbattere i muri, le barriere, gli stereotipi che ci limitano nella relazione con gli altri? Come uscire dai nostri vincoli associativi che spesso diventano difesa di spazi, di interessi corporativi o personali?… “le prime barriere da abbattere sono quelle che ci sono nella nostra testa”.

Al Cinema Fanfulla di Lodi quella sera eravamo in 700..

Ora a distanza di qualche mese, l’Umanità Lodigiana in Cammino e la Rete Lodigiana per l’Accoglienza (su fb qui) si sono unite per sostenere insieme un progetto che dia continuità all’idea di accoglienza e di sostegno a persone di passaggio, in fuga da guerre o da povertà e ora semplicemente senza fissa dimora