Porta, perdono, vita, gioia e speranza. «Sono cinque le parole che servono per spiegare il Giubileo – ha detto il vescovo di Lodi monsignor Maurizio Malvestiti a un migliaio di bambini e bambine della Diocesi di Lodi, in occasione di una ricorrenza che li ha visti tutti protagonisti, come veri “Pellegrini di speranza”. «Una porta spalancata per i poveri, per i piccoli, per gli ammalati, per coloro che sono abbandonati, per gli stranieri. Perché se non è di tutti, la gioia si spegne», ha detto il vescovo Maurizio ai ragazzini.
Ed entrando nella porta aperta del cuore di Gesù, hanno accolto le parole del vescovo Maurizio: «Io sono la porta della fede: chi entra dentro di me, avrà la vita senza fine», ha detto ai ragazzi, citando il Vangelo secondo Giovanni quando, trafitto sulla Croce, il cuore del figlio di Dio, si rivelò la porta per arrivare al Signore. «Raggiungendo la cattedrale dalle Chiese dove vi siete riuniti in preghiera, avete compiuto un pellegrinaggio, un breve cammino per dire a tutti che abbiamo una speranza che non possiamo trattenere solo per noi, ma che vogliamo comunicare a tutti, perché possa moltiplicarsi e andare nel mondo intero». Allargando lo sguardo fino a raggiungere i popoli in guerra, infatti, monsignor Malvestiti ha ricordato la Terra Santa, dove è nato il Giubileo, e l’Ucraina dicendo che «il Giubileo assicura la pace». Siate sale della terra e luce del mondo, ha esortato il vescovo Maurizio: «E il perdono ci aprirà alla vita, alla gioia e alla speranza, come un abbraccio a tutti i cristiani e gli uomini e le donne. Sarete il sapore del mondo». La gioia, radice della parola Giubileo, ha richiamato i bambini sul significato di questa parola: «Il Giubileo – ha spiegato il vescovo Maurizio -, è Gesù crocefisso e risorto, verso la speranza che non delude mai».
Infine, un ringraziamento di monsignor Malvestiti ha raggiunto i genitori, i catechisti, gli educatori che accompagnano i ragazzi, testimoniando con la loro vita, che Gesù è la porta, e anche al direttore dell’Ufficio catechistico diocesano don Mario Bonfanti che ha detto: «Che anche i bambini e le bambine della Diocesi, come piccoli e piccole pellegrini di speranza, si siano messi in cammino, ci offre un segno di speranza: loro sono il nostro futuro e, per usare le parole di don Bosco, “Che possano crescere come buoni cristiani e onesti cittadini” ». Guadagnando i simboli del pastore, dello zaino, del rosario e del cammino, in mattinata i ragazzi hanno fatto tappa in Seminario, a San Francesco, Santa Maria del Sole e dalle suore Figlie dell’Oratorio. Infine, a tutti i partecipanti è stato donato un braccialetto, per un’avventura da ricordare.