Tanti giovani ieri pomeriggio in Cattedrale, prima tappa del cammino verso il Giubileo dei giovani del prossimo agosto

Adorazione eucaristica dei giovani

«La giovinezza sia piena di senso per resistere agli urti della vita»

Lodi. marzo 2025. In Cattedrale vescovo Maurizio Malvestiti incontro di preghiera con i giovani

«Che il Signore continui a fissarci, continui a manifestarci l’amore, che ci disarmi come nella Pasqua egli ha disarmato non solo tristezze e afflizioni, ma il nostro morire, perché viviamo e amiamo per sempre».

Questo l’invito che il vescovo Maurizio ha voluto rivolgere ieri ai ragazzi e alle ragazze riuniti in Cattedrale per “l’Adorazione dei giovani”, prima tappa del cammino verso il Giubileo dei giovani del prossimo agosto. «Gesù è uscito dal Padre per abbracciare l’umanità intera – ha ricordato ai molti presenti monsignor Malvestiti, intervenuto dopo la lettura del Vangelo nel corso dell’adorazione eucaristica animata dal gruppo di giovani -. Lo stesso Spirito che mise in fuga il caos aleggiando sulle acque della creazione, ma anche nella nuova creazione pasquale. E può mettere in fuga sempre il caos che alle volte può invadere la nostra mentre e il nostro cuore». Cristo, infatti, ascolta in qualsiasi momento: «La voce del Padre in questo Vangelo della trasfigurazione chiede di ascoltare il Figlio, ma è solo un restituire l’ascolto che Dio ci riserva in ogni piega dell’esistenza. È in ascolto perché ama, chi non ascolta non ama».

Riprendendo il Vangelo, il vescovo ha fatto notare come non sappiamo se chi abbia chiesto l’ascolto di Gesù fosse un giovane o meno: «Che fosse un giovane forse lo conferma anche la dinamica del dialogo, che propone 5 verbi: va, vendi, dà, vieni e seguimi. Perché? Per avere un tesoro in cielo. Avendo molti beni quel giovane istintivamente viene trascinato dalla tristezza andando sene afflitto». Dio infatti propone a ciascuno di noi la libertà. L’amore di Dio può mai rinnegare sé stesso eludendo la libertà del chiamato? «Non lo farà mai, perché l’amore di Dio chiama per rafforzare e dare libertà. In questi due millenni della sua storia la Chiesa non ha colmato diverse inadempienze verso il suo Signore. Stasera la nostra Chiesa di Lodi ne ricorda una a voi giovani che siete padroni della vostra giovinezza, e che non potete privarla di senso affinché la vita regga a ogni possibile urto personale o sociale».

Abbiamo quindi «un debito aperto» proprio con questo Vangelo. «Gesù fissatolo gli manifesto tutto l’amore di Dio – ha terminato il vescovo -. Abbiamo il debito forse di esserci sottratti a quello sguardo di eterna intensità, a quel silenzio d’amore. Gesù rimane per dirci che se non reggiamo il confronto per il nostro peccato è sempre pronto a perdonare. Dio opera in ciascuno di noi la resurrezione e la vita nella confessione. Lasciamoci disarmare per avere pace infinita». Il vescovo e i sacerdoti si sono poi resi disponibili per la riconciliazione. Quindi un momento di fraternità in seminario.

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