Immersa nella campagna, appena fuori l’abitato di Lodi Vecchio, la basilica si impone con la splendida facciata in cotto, frutto della ristrutturazione dell’edificio condotta nel terzo decennio del secolo XIV. È divisa in tre parti da due imponenti semicolonne che terminano con un semplice spiovente.
Lo spazio centrale ripropone la stessa tripartizione grazie a due esili cordonature che inquadrano il portale centrale, il rosone (ricostruito nel 1902-1908), una monofora strombata e l’edicola con la statua del patrono, copia dell’originale ora custodita nel duomo di Lodi. L’interno della chiesa è a 3 navate di differenti altezze, di 4 campate le laterali e di 5 la centrale, coperte con volte a crociera. Le pareti e le volte centrali sono decorate con affreschi attribuiti al “Maestro di San Bassiano”. Tra i soggetti affrescati il più importante è quello dell’abside dove è raffigurato Cristo Pantocratore: attorno ha i simboli dei 4 Evangelisti e di San Bassiano, la Madonna, San Giovanni Battista e San Cristoforo. La costruzione attuale sorge sulle vestigia di una chiesa più antica, anche se a tutt’oggi, non è stato ancora possibile verificare con esattezza cosa di essa è rimasto e se fosse precisamente qui ubicata. Si tratterebbe della “Basilica Apostolorum“ risalente alla fine del IV secolo, costruita alla periferia della cittadina di “Laus Pompeia”, fuori le mura, lungo l’arteria importante della via Emilia.
La Basilica fu voluta ed edificata da S. Bassiano in onore degli Apostoli sulla cui testimonianza si fonda la vera fede e la vera Chiesa. Venne consacrata a metà novembre del 387: alla solenne celebrazione parteciparono anche S. Ambrogio (374-397), vescovo di Milano, e S. Felice (386-391) vescovo di Como. Come era consuetudine S. Ambrogio vi portò i “brandea”, cioè strisce di lino che erano state appoggiate sulla tomba degli Apostoli e vi portò anche piccoli frammenti delle ossa dei Santi Andrea, Tommaso e di S. Giovanni Battista. Dopo la sua morte, S. Bassiano trovò sepoltura in essa e fin dal medioevo divenne nota con il suo nome. L’attuale edificio conserva ancora diversi elementi di stile romanico. Durante le due distruzioni di Lodi antica ad opera dei Milanesi (1111 e 1158) la Basilica rimase intatta. In seguito alla fondazione della nuova Lodi sul “colle Eghezzone”, il 4 novembre del 1163 le spoglie di San Bassiano furono traslate nella Cattedrale della nuova città.
Alla cerimonia presero parte l’Imperatore Federico Barbarossa, l’antipapa Vittore IV, il Patriarca di Aquileia e l’Abate di Cluny. In seguito la Basilica venne affidata a una comunità di benedettini e nel XIV secolo fu rimaneggiata secondo lo stile gotico su impulso delle autorità ecclesiastiche e civili. Nei secoli successivi, la chiesa andò incontro a un lento degrado. Restaurata alla fine del XIX secolo e a metà del XX, costituisce un’importante testimonianza artistica e religiosa. L’11 giugno 1875 è stata riconosciuta quale monumento nazionale italiano. Nel 1929 passò definitivamente alla parrocchia di Lodi Vecchio. Ulteriori lavori di restauro risalgono al 1958 / 1960 e al 1986. Nel 2021 invece si è proceduto al restauro degli affreschi dell’abside e in data 29 aprile il Vescovo di Lodi, Mons. Maurizio Malvestiti, salì sui ponteggi e davanti al Cristo Pantocratore recitò la preghiera del Sinodo XIV della Chiesa Laudense.
