La storia della Basilica attuale ebbe inizio con il primo progetto datato 1859, sorto per iniziativa del parroco Mons. Bassano Dedè (1818-1892) che fu tra l’altro il padre spirituale di S. Francesca Saverio Cabrini. Ma è solo con l’arrivo nel 1921 di Mons. Enrico Rizzi (1882-1943), nuovo parroco che si compirà il progetto della nuova Chiesa affidato all’ingegnere, architetto Mons. Spirito Maria Chiappetta (1868-1948) di Milano. Essa infatti venne costruita su una precedente Chiesa ultimata il 4 agosto 1673.
Durante il “Festone” del 7 luglio 1928 venne posta la prima pietra ed ebbero inizio i lavori affidati all’impresa di Felice Conti (1886-1975) di S. Angelo Lodigiano. La Chiesa venne consacrata il 28 ottobre 1938 dal Vescovo di Lodi Mons. Pietro Calchi Novati (1868-1952). Il 13 novembre dello stesso anno avvenne anche la Beatificazione di Madre Cabrini. La decorazione fu iniziata con Mons. Rizzi e conclusa nel maggio del 1944 con Mons. Giuseppe Molti (1889-1961), esse sono opera della scuola del Taragni di Bergamo, mentre i grandi affreschi dell’abside, delle lunette e delle tazze sono di Pasquale Arzuffi (1897-1957), pittore bergamasco. Le vetrate con la vita di S. Cabrini, dipinte con colori a fuoco, sono opera del’artista lodigiano Gaetano Bonelli (a sinistra dall’entrata). Quelle invece (alla destra dell’entrata) che raffigurano “Passaggio delle Ande”, “La stesura delle regole dell’Istituto” e “La morte di madre Cabrini” furono eseguite dalla Veder Art della fabbrica del Duomo di Milano.
Da menzionare tra le varie Cappelle è quella di Santa Francesca Saverio Cabrini: sulla parte centrale domina la tela raffigurante la giovane Madre Cabrini che sembra sciolta da tutti i legami terreni e librata nell’aria sullo sfondo del mare e del cielo, opera del celebre pittore Giovan Battista Galizzi (1882-1963) di Bergamo; gli altri due quadri sono del pittore di Lodi Cesare Secchi (1901-1981) e raffigurano “l’assistenza agli emigranti” e “l’opera educativa fra la gioventù”. L’altare in marmo è sormontata dal prezioso reliquiario contenente l’ulna del braccio destro della Santa. Di significativa importanza è anche il Battistero proveniente dall’antica chiesa parrocchiale, sormontato da un’opera in legno di pregiata fattura seicentesca. Qui è stata battezzata Madre Cabrini il 15 luglio 1850. Nel 1946 dopo la Canonizzazione di Santa Cabrini avvenuta il 7 luglio, la Santa Sede concesse il 9 agosto ai parroci pro-tempore la Dignità del titolo di Protonotario Apostolico.
Nell’Anno Santo del 1950 con Bolla Pontificia, in data 4 marzo, la Chiesa è stata insignita a dignità di “Basilica Romana Minore”, con il privilegio di fregiarsi degli stemmi pontifici e contemporaneamente otteneva dal Santo Padre Pio XII (1939-1958) che S. Francesca Saverio Cabrini figurasse come copatrona accanto a S. Antonio Abate. Il 16 gennaio (vigilia della festa patronale di S. Antonio Abate) 2006 venne inaugurato nei matronei e nella sala della controfacciata il Museo Storico Artistico della Basilica.
