La Chiesa dedicata a San Salvario (dizione popolare di Santissimo Salvatore) è molto antica, viene citata in documenti dell’XI e XII secolo che trattavano di donazioni o elenchi di quote di tassazione. Dopo tali testimonianze non appare più fino ad un documento del 1368 che elenca le Chiese lodigiane. È probabilmente in questo periodo che si inserisce la tradizione sull’origine della statua raffigurante la Madonna con Gesù Bambino. Nel tardo medioevo un vasaio del luogo, aiutato da un pellegrino, creò una statua in terracotta raffigurante la Madonna con in braccio Gesù. L’opera destò molta ammirazione e devozione e si propose di collocarla nella Chiesa di San Salvario. Nel XVI secolo si verificò l’evento prodigioso che vide, per quindici sere consecutive, l’apparizione di religiosi in processione a venerare con candele accese l’immagine della Madonna. Tali religiosi si rivelarono essere dei frati Cappuccini, riconoscibili per l’abito, ma non presenti nelle vicinanze di Casalpusterlengo. In seguito a questo avvenimento miracoloso, la devozione intorno alla chiesetta aumentò.
Il parroco con il consiglio comunale iniziarono le pratiche per ottenere un convento di Cappuccini dove poter custodire l’immagine di Maria. Il 26 settembre 1574 arrivarono in paese i primi due frati Cappuccini, i quali presero possesso del terreno concesso per erigere il convento sotto la direzione di padre Marco da Bergamo, coadiuvato da fra Fortunato da Milano, nell’arco di soli due anni fu terminato.
Questo convento ospitava all’inizio circa una ventina di frati con a capo il padre Domenico da Brescia, primo frate guardiano, e sorgeva di fianco alla chiesa ad una navata, mentre nella parete a destra dell’entrata rimaneva aperta la Cappella con la statua della Madonna. Essa restò in quel luogo fino al 1892, quando fu trasportata nella nuova nicchia sull’altare maggiore. Purtroppo la fretta di costruire gli edifici portò in poco tempo a problemi strutturali, che costrinsero ad una nuova costruzione nel XVI secolo, secondo le forme che vediamo noi oggi, consacrata il 5 novembre nel 1624 dal Vescovo di Lodi il domenicano Mons. Michelangelo Seghizzi (1616-1625) e veniva dedicata al Santissimo Salvatore e a San Francesco.
Nel XVIII secolo furono aperte nuove cappelle, ma la cappella dell’antica chiesetta di San Salvario rimase sempre presente. La statua della Madonna con il Bambino nel giorno 3 settembre 1780 fu incoronata alla presenza del Vescovo di Lodi Mons. Salvatore Andreani (1765-1784), delegato del Capitolo Vaticano. Da allora la prima domenica di settembre è diventata la festa del santuario della Madonna dei Cappuccini. Nel 1805 un decreto napoleonico ordinò la soppressione degli ordini religiosi e la conseguente chiusura dei conventi in Lombardia.
Anche quello di Casalpusterlengo fu quindi venduto all’asta e gli arredi sacri vennero sequestrati, mentre le corone d’oro scomparvero per sempre. Sarà con Francesco I d’Austria che le comunità francescane verranno ripristinate e nel 1844 il convento fu riaperto come ospizio gestito dai Cappuccini. Poco dopo, nel 1858, giunse a Casalpusterlengo padre Carlo d’Abbiategrasso (oggi venerabile), un frate dal grande fervore religioso, a cui accorsero numerose folle di fedeli: morì solo dopo un anno. Le difficoltà del convento continuarono con l’avvento del Regno d’Italia, che privò del riconoscimento legale le Congregazioni religiose, a cui furono tolti i loro beni. Il convento casalino fu chiuso, ma i frati non lasciarono il paese, facendosi ospitare da alcune famiglie del luogo. Grazie ad un decreto ministeriale nel 1870 fu possibile riaprire il convento con il santuario, verso cui ripresero ad affluire numerosi fedeli. Si avviarono lavori di modifica e decorazione della chiesa affidati al pittore Angelo Prada (1859-1934) – socio onorario dell’Accademia di Belle Arti di Brera – che decorò la nuova nicchia destinata ad ospitare la statua della Madonna. Vi furono traslate le spoglie di padre Carlo d’Abbiategrasso e il 7 settembre 1930; furono riposte nuove corone d’oro sul capo della statua della Madonna col Bambino alla presenza del Beato Cardinale Alfredo Ildefonso Schuster (1880-1954) Arcivescovo di Milano, attorniato da altri dieci presuli.
Nel 1970, il 23 settembre, il Vescovo di Lodi, il carmelitano Mons. Vincenzo Benedetti (1952-1972), eresse canonicamente la nuova Parrocchia di “Maria Madre del Salvatore” e la affidò ai Padri Cappuccini della Provincia Lombarda.
Degni di nota culturale sono anche la nascita della Biblioteca Mariana che contiene quasi 5.000 volumi e la Pinacoteca che conserva tavolette ex-voto, quadri, medaglie commemorative, arredi di chiesa. E infine un piccolo Museo dedicato al Servo di Dio Padre Carlo d’Abbiategrasso.
