Approvato il capitolo 4 dedicato alle “Persone”

Tutte le 64 votazioni in programma hanno avuto esito favorevole raccogliendo due terzi dei “placet” dell’assemblea

Capitolo quarto approvato! Tutte le 64 votazioni che riguardavano il capitolo dedicato alle “Persone”, hanno avuto esito favorevole raccogliendo almeno i due terzi dei “placet” da parte dei sinodali presenti. Introdotte le operazioni di voto, richiamando il significato di questo passaggio sinodale, si è fatta la prova per testare il coretto funzionamento del telecomando. Anche se ormai l’uso di questo strumento è diventato familiare, non sono mancati momenti di incertezza. Dopo le prime votazioni, molti hanno riscontrato una anomalia che si è risolta immediatamente spostando l’antenna che ha così garantito in modo impeccabile la recezione del segnale e lo svolgimento delle procedure di voto sino alla conclusione della seduta.

Raffaella Rozzi, membro della Presidenza e moderatrice di turno, ha dato il giusto ritmo alle votazioni indicando per ognuna di esse i paragrafi del testo sottoposti al vaglio dei sinodali, dando del tempo per richiamare alla mente l’intenzione di voto maturata nella lettura e nello studio del testo che i convenuti hanno ricevuto nei giorni precedenti la sessione, per poi avviare e chiudere lo spazio di tempo dato per esprimere la propria scelta. Dalla “regia” che ha gestito il supporto tecnologico, una volta chiusa la votazione, sono istantaneamente arrivati in video i numeri assoluti e le percentuali delle tre opzioni espresse: “placet”, “non placet” e “placet iuxta modum”.

Particolari sorprese non ci sono state. Bisogna certo considerare che il testo giunge in votazione emendato grazie ai contributi che i sinodali hanno offerto nei passaggi precedenti. L’esito favorevole può dare l’impressione che il momento del voto si riduca ad un pro forma. In realtà se per un verso è vero che tutte le parti del capitolo quarto sono state approvate dall’assemblea sinodale, non tutte hanno registrato la medesima percentuale di assenso e convergenza. Alla Presidenza è dunque offerta una traccia per individuare i paragrafi la cui condivisione non è stata sempre unanime. Seppure da regolamento i “moda”, ossia i suggerimenti puntuali di modifica del testo, debbano essere necessariamente considerati solo nel caso non vengano approvati con i due terzi dei “placet”, il Vescovo e poi il Segretario hanno invitato i sinodali a far pervenire comunque entro martedì 1° febbraio il motivo del dissenso come pure una proposta precisa di emendamento che potrà servire in fase di redazione ad esplicitare o migliorare un testo che, in quanto approvato, non verrà tuttavia cambiato nella sostanza.

I punti “più critici” dove si è registrata una perplessità consistente hanno riguardato i paragrafi 347-350 dedicati all’impegno dei laici nella società e nella Chiesa; i paragrafi 360-361 sui movimenti e le associazioni ecclesiali e quelli immediatamente seguenti (362-363) sui ruoli di coordinamento o di rappresentanza da affidare ai laici nelle comunita’. I paragrafi 357-358 sui temi antropologici che riguardano la famiglia con quelli (375-376) in cui si tratta dell’attenzione verso le persone che vivono relazioni omosessuali, come alcuni numeri relativi alla pastorale giovanile e l’oratorio (ad es. gli educatori professionali) hanno evidenziato maggiore incertezza da considerare in prospettiva.

La Presidenza nel predisporre il calendario sinodale ha tenuto ben presenti le diverse esigenze e, per questo motivo, le sessioni si sono svolte ora il sabato mattina, ora il sabato o la domenica pomeriggio. Alcuni laici lavorano infatti nella mattinata del sabato, mentre i sacerdoti sono impegnati con la celebrazione delle Messe festive il pomeriggio.

L’uscita anticipata di diversi sacerdoti impegnati nelle celebrazioni, sommate alle assenze giustificate, ha ridotto il numero dei sinodali nella parte della seduta successiva  alla pausa. Si è così deciso di terminare le votazioni del capitolo quarto in considerazione del generale esito favorevole riscontrato e del fatto che non vi erano particolari passaggi problematici da sottoporre ad una assemblea più completa. Opportunamente, la Presidenza di comune accordo con il Vescovo ha deciso di rimandare le 11 votazioni relative al capitolo 5 dedicato alle “Cose” alla prossima sessione di voto del 13 febbraio, insieme al capitolo 3 riguardante la “Terra”. Sembra persino che il capitolo 5 non voglia lasciarsi sottoporre al voto, venendo rimandato per la seconda volta. Ma non potrà sfuggire alla verifica sinodale.

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