Confronto e dibattito su “Terra e “Persone”

Sabato si è svolta la quinta Sessione del XIV Sinodo diocesano.

I lavori si sono svolti secondo il percorso indicato che prevedeva tre passi: un primo momento di ascolto a tutto campo sul capitolo oggetto di confronto nel gruppo con l’intento di offrire a tutti i sinodali la possibilità di intervenire per esprimere il proprio contributo; un secondo momento in cui ci si è dedicati ad approfondire alcune osservazioni ricorrenti per proporre alla segreteria e quindi alla presidenza un testo condiviso; infine, nella ripresa pomeridiana, l’attenzione diversificata gruppo per gruppo si e’ concentrata sulle diverse tematiche raccolte in questi due capitoli al fine di garantire per ogni passaggio un confronto più attento e specifico.

Nel dialogo che è seguito in Presidenza, riunita dal Vescovo in episcopio al termine dei lavori di gruppo, è stato rilevato il buon clima di lavoro in tutti i gruppi, dove non sono mancate osservazioni e proposte su alcuni passaggi nella presentazione dei diversi aspetti del vivere ecclesiale indicati nello strumento di lavoro.

Il Gruppo 1A si è così dedicato in modo particolare alla “Conversione pastorale missionaria della Parrocchia; il Gruppo 2A alla proposta di collaborazione tra le parrocchie nella forma delle “Comunità pastorali” e, conseguentemente nei vicariati; il Gruppo 5A ha approfondito gli ultimi paragrafi del secondo capitolo dedicato alla cultura, alle collaborazioni con enti e associazioni, alla scuola e ai media e social. IL gruppo 1B ha riletto con attenzione i paragrafi del capitolo 4 relativi ai laici, alle famiglie, i ministeri ordinati e istituiti e ai religiosi/e; il Gruppo 2B quelli dedicati all’iniziazione cristiana, alla pastorale giovanile, all’oratorio e alla pastorale vocazionale. Infine il gruppo 5B ha vagliato i paragrafi in cui si tratta dei poveri, della missione, l’ecumenismo ed il dialogo con le altre religioni ed i non credenti.

Alcuni dei passaggi su cui ci si è soffermati maggiormente riguardavano l’organismo sinodale che dovrebbe coordinare l’esperienza delle Comunità pastorali, da avviare – se saranno approvate – con gradualità. Ma anche sul valore plausibile da assegnare alla figura dei padrini e delle madrine; sul bisogno di ripensare più radicalmente l’iniziazione cristiana dei ragazzi; sul partire nella presentazione dalla pastorale giovanile, piuttosto che dall’oratorio, da altri spazi, che necessitano di serio confronto. Sono spazi questi ultimi che tuttavia richiedono una presenza educativa adulta, altrimenti possono preoccupare. Si è parlato di una visione di formazione meno intellettualistica, della necessità di arricchire la parte dedicata alle famiglie con un cenno alla spiritualità familiare e all’esperienza dei gruppi famiglia, come pure di dare valore all’esperienza diocesana “Oltre” che offre percorsi per famiglie ferite. Qualcuno ha proposto momenti di confronto diocesano più frequenti, meno impegnativi di un Sinodo, ma più incisivo di una semplice assemblea, su tematiche specifiche.

Qualcuno ha pure avanzato la richiesta di prevedere che per l’ampiezza delle tematiche si possa considerare un minimo di agio in più per i lavori sinodali, sia per il confronto, sia nelle more, sia nei passaggi tra una sessione e quella successiva. Sovente i sinodali dicono apertamente che poter partecipare al Sinodo è un’esperienza importante, proficua per loro stessi, quale spazio di riflessione arricchente e decisiva per il cammino della Chiesa laudense.

Come si dice, “stanchi ma contenti”. Dopo un’intera giornata trascorsa insieme, sono tutti tornati alle loro case, custodendo nel cuore una speranza che questo lavoro possa portare i frutti desiderati.

don Enzo Raimondi, Segretario generale del Sinodo XIV

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