Essere Chiesa a servizio della luce che Cristo offre all’intera umanità

L’apertura: la celebrazione dell’Ora media, l’intronizzazione del Vangelo e il saluto del vescovo Maurizio hanno introdotto i lavori

Si è aperta con la preghiera, la terza sessione sinodale, con la celebrazione dell’Ora media, l’intronizzazione del Vangelo, di cui è stato letto il passo che indica i cristiani come “sale della terra, luce del mondo”. Il vescovo, portando il proprio saluto all’inizio dell’assemblea, è partito proprio la questa lettura, oltre che dal Vangelo del giorno, in cui Gesù loda la donna che dona al tempio tutto ciò che ha.

«Il Vangelo di Marco, oggi, ci offre un modello tanto umile di sequela a Cristo, mentre Matteo ci chiama in causa con un voi che possiamo sinodalmente meditare, con l’intenzione di lasciarci illuminare da Cristo per essere luce del mondo, con l’”Io” che si mette al servizio del “noi” ecclesiale».

«Si faccia luce nella casa comune che siamo chiamati ad edificare insieme alla famiglia umana – ha proseguito il vescovo -, tentando di scrivere la via buona del Vangelo. Praticandola faremo della nostra terra una casa di fratelli e sorelle che con le buone opere renderanno gloria a Dio». Essere Chiesa al servizio della luce che Cristo offre all’umanità: «Qualche biblista ravvisa, sul quasi silenzio dei Vangeli sull’esplicito termine “Chiesa”, un invito a cercarla dove nasce e si rigenera la carità cristiana, prndendo forma nelle strade, nelle case, tra le persone, tra i poveri».

Il vescovo ha fatto quindi un riferimento all’Eucarestia come cuore della Chiesa e fonte della sinodalità, spiegando inoltre l’importanza della custodia del dato della fede in tutta la sua interezza: «Nessun servizio pensi di ritenersi ecclesiale se esula da questa costante rivendicazione:
chiediamoci sempre se il nostro dire è evangelicamente ispirato, se l’intento è di edificare la comunione, costruendo stima reciproca e fraternità».

Infine, un riferimento alle nuove generazioni, anche a seguito dell’incontro milanese tra i giovani e i vescovi lombardi dello scorso sabato: «Trascinateci, giovani, senza perdervi d’animo, in questo tempo e nel domani che, a motivo di cristo, merita speranza e cura fiduciose».

di Federico Gaudenzi

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