I volontari del Sinodo come i servi di Cana

Avranno il compito di rendere partecipi nel migliore dei modi i fedeli, il Vescovo ha richiamato all’umiltà come virtù

Previsto in un primo momento per il 25 settembre scorso, si è potuto invece tenere solo sabato 9 ottobre l’incontro in seminario per coloro che, appartenenti alle diverse associazioni, hanno dato la disponibilità come volontari per assistete e sopperire alle diverse necessità del sinodo e dei sinodali. Una trentina i presenti su circa cinquanta che hanno risposto all’appello. È stato il Vescovo mons. Malvestiti ad aprire l’incontro con un suo caloroso indirizzi di saluto e la gratitudine da subito manifestata per il servizio volontario che renderà ordinato e puntuale il lavoro sinodale. Il Vescovo ha voluto richiamare a tutti i presenti il significato del passaggio senza soluzione di continuità dall’aula eucaristica a quella sinoidale della cattedrale laudense, a ribadire l’indole sinodale della stessa Eucarestia e il suo valore sorgivo nei confronti di una sinodalità che deve innervare l’intera vita della Chiesa. Anche il Sinodo sarà un rendere grazie a Dio per i suoi doni, un’occasione per glorificare la Santa Trinità.

I volontari si muoveranno in essa e nelle sue immediate adiacenze come quei servi che a Cana, ascoltando l’invito di Maria a farsi attenti ascoltatori di Gesù, contribuirono con il loro servizio alla trasformazione prodigiosa dell’acqua in vino, così che la festa nuziale, richiamo all’unione sponsale tra Dio e il suo popolo, non dovesse miseramente finire. C’è anche un “oltre” ha poi ricordato mons. Malvestiti, che deve essere tenuto in debito conto. I volontari con l’intera “famiglia sinodale” avranno infatti il compito di rendere partecipi nel modo migliore tutti coloro che non prenderanno parte ad esso direttamente, dando dell’evento sinodale un’immagine il più possibile veritiera. Infine ha richiamato l’umiltà, come virtù fondamentale per vivere il servizio con cuore libero e davvero disponibile.

A prendere poi la parola è stato don Enzo Raimondi, segretario generale del Sinodo. Traendo spunto dall’episodio evangelico in cui si racconta il differente atteggiamento con il quale Marta e Maria hanno accolto e ospitato Gesù nella loro casa, ha inteso far cogliere ai volontari il valore prezioso del servizio a cui attenderanno nelle sessioni sinodali, dalla gestione delle aree di parcheggio, all’accoglienza, al servizio in aula, alla segreteria pratica. Oltre a rendere possibile lo svolgimento dei lavori sinodali che richiedono, insieme al dono dello Spirito, anche un supporto tecnico, la puntualità dell’organizzazione, insieme alla sollecitudine ridurrà sensibilmente il rischio di inutili lungaggini che farebbero perdere tempo tanto prezioso al confronto e alla discussione. Esercitando la virtù dell’accoglienza contribuiranno a creare un clima favorevole che permetterà ai sinodali di dare il meglio di sé. Sia il vescovo, sia don Raimondi hanno ricordato l’importanza di vivere anche semplicemente come volontari l’evento sinodale, momento indubbiamente importante, di vera grazia, per la Chiesa laudense. Don Franco Badaracco, a cui è affidato il comitato operativo, ha illustrato le diverse aree di servizio e ha chiesto ai presenti di indicare su un foglio le proprie specifiche disponibilità.

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