Il contagio dell’indifferenza si ferma con il dono di sé

In Cattedrale: l’invito del vescovo Maurizio ai giovani nell’incontro presinodale a loro dedicato

Sul presbiterio, gli otto giovani che rappresenteranno tutti i coetanei al Sinodo diocesano. Sull’altare, piccole candele accese. “Col passo dello Spirito” si sono sintonizzati i giovani nell’incontro presinodale loro dedicato, ieri sera in cattedrale. «Vogliamo unirci alla preghiera della nostra Chiesa di Lodi perché il Si-nodo possa essere ascolto e discernimento e porti alle comunità nuova energia e cammino insieme», ha detto don Enrico Bastia, direttore dell’Ufficio di pastorale giovanile.

Don Enrico Bastia, direttore dell'Ufficio Pastorale Giovanile
Don Enrico Bastia, direttore dell’Ufficio Pastorale Giovanile.

«Il Vangelo per tutti è la scommessa del Sinodo, che ci impegna a considerare il tempo e il fluire della storia per imparare il suo Oltre – ha detto il vescovo, monsignor Maurizio Malvestiti -. Ciascuno di noi è un desiderio. Etimologicamente la parola ci riconduce alle stelle, serve però un criterio per interpretare i desideri nel tempo che fluisce. Il criterio è l’esistenza. La Chiesa aggiunge il criterio della fede. L’esistenza e la fede sempre si cercano e si incontrano, ambedue nell’ottica della fecondità».

Allora, alla luce dell’incontro di Maria ed Elisabetta: «Il messaggio che il Sinodo vuole rilanciare è che la fede dà fecondità all’esistenza. Il Sinodo desidera preparare l’incontro che fa esplodere lo stupore e la gioia. La gratitudine va espressa a tutti coloro che incontriamo, riconoscendo nell’altro la presenza di Cri-sto. Scorgendo un amore che dà giovinezza creativa alla carità».

Il vescovo ha invitato i giovani ad entrare nella grande famiglia del volontariato diocesano. «Il contagio dell’indifferenza si ferma col dono di sé, da vivere in una definitiva scelta di vita». E ha annunciato un nuovo percorso regionale che avrà anche 15 giovani in rappresentanza della diocesi di Lodi: il 6 novembre ci si confronterà su temi come vocazione, riti, lavoro, affetti, ecologia, intercultura.

I giovani in episcopio
I giovani in episcopio durante l’aperitivo con il vescovo Maurizio prima di entrare in Cattedrale.

Forse camminando verso un Sinodo o un Concilio giovanile regionale. Ieri sera i giovani si sono divisi anche in gruppi. Infine, lo scambio della croce: i giovani hanno donato al vescovo una croce pettorale, monsignor Malvestiti ha donato loro piccole croci, a partire dai sinodali. «La croce è l’essenzialità della fede cristiana, è certezza di aver ricevuto tutto e di dover rispondere per ricevere ancora. Solo insieme si va avanti, si va fin “là” – come indica il Vangelo. Un “la’” che già abita nell’intimo di ciascuno e corrisponde al volto che ci attende perché da Lui veniamo. La nostra vita sarà una casa aperta ad ogni uomo e ogni donna, in Cristo e nello Spirito donatoci dalla croce».

di Raffaella Bianchi

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