Il ruolo delle donne nella Chiesa

Mercoledì sera c’è stato un confronto online fra 23 delle 33 partecipanti ai lavori dell’assemblea

Nel capitolo secondo dello “Strumento di lavoro” del XIV Sinodo della diocesi di Lodi dedicato alla lettura dei segni dei tempi vi si trova, annoverato tra le sfide, il sottopunto dedicato al rapporto “Donne e Chiesa”. La presenza femminile è infatti da valorizzare in misura adeguata, superando quella difficoltà comune che vede anche ai livelli organizzativi e di coordinamento nella Chiesa una preminenza maschile. In discussione ovviamente non è l’accesso delle donne al ministero ordinato, ma il come favorire un’incidenza più significativa del genio e della sensibilità di cui le donne sono portatrici, non solo nell’ambito del volontariato parrocchiale, ma anche degli organismi di comunione e delle realtà diocesane che animano il servizio pastorale. Sono 33 le donne presenti al XIV Sinodo, tra di esse due religiose. Poco meno della metà dei laici che vi partecipano. Occorre infatti ricordare che sono molti i sacerdoti che fanno parte, a vario titolo, dell’Assemblea sinodale.

È parsa opportuna la proposta fatta da Raffaella Rozzi e da Michela Spoldi, entrambi moderatrici e presenti nel Consiglio di Presidenza, di creare un’occasione di confronto tra tutte le “donne sinodali”. Mercoledì sera, 10 novembre, 23 di loro hanno raccolto l’invito e si sono collegate per un confronto sul web. Nel testo proposto come bozza al vaglio del consiglio di Presidenza del Sinodo presieduto dal Vescovo, nessuna rivendicazione, ma il desiderio di vivere fino in fondo la propria corresponsabilità nella Chiesa per la comune dignità battesimale.

«La Chiesa stessa è madre – scrivono – avendo come primo modello di donna, Maria». Ed ancora: «È un’attenzione che sta a cuore alle donne abitare la storia con lo stile della fraternità che è fatta di relazioni feconde, di legami generativi, per vivere comunità accoglienti, attente e premurose».

«Queste donne del ventunesimo secolo – ha detto Raffaella Rozzi, presidente diocesana dell’Azione cattolica – sono eredi di tante generazioni di donne che sono state protagoniste della vita delle Comunità con lo stile della cura e del servizio, con la fede autentica e solida, oggi rafforzata dalle parole e dai gesti del magistero e di Papa Francesco». Conclude raccogliendo in queste parole il sentire di tutte: «Essere donne nella Chiesa, così come siamo, tessitrici di relazioni, che guardano con il cuore».

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