L’esperienza delle votazioni non è affatto secondaria

Il Vescovo: «Lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza»

Dopo l’intronizzazione del Vangelo, il vescovo Maurizio ha chiesto ai “sinodali” di tornare alle parole di Cristo, luce che illumina il percorso sinodale, rendendo grazie al «maestro che non vuole che andiamo perduti, e infonde in noi la fiducia nel cammino dell’esistenza di ciascuno». Le parole citate sono, in particolare, l’ammonimento salvifico rivolto da Cristo agli apostoli: «Perché avete paura? Non avete ancora fede?».

Questa domanda, Egli la pone ad ogni cristiano: «Dobbiamo ricordare queste parole quando siamo in apprensione, tra le tempeste che si susseguono nella Chiesa e nella società – ha detto -. C’è un vero pastore che ha autorità per riportare ovunque la calma» «Non dimentichiamo – ha proseguito il vescovo Maurizio – che il quesito evangelico lo pone anche al Sinodo, ai singoli e alle comunità, e riguarda l’obbedienza nella fede al maestro. La Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, che si è appena conclusa, ha riproposto a tutti, compreso il nostro Sinodo, l’ut unum sit».

Questo appello all’unità dei Cristiani risuonato con appassionato impegno nel Concilio Vaticano II, richiama il vincolo del Verbo divino nella Trinità, e «vale anche per la Chiesa, di cui è espressione l’assemblea sinodale: siamo chiamati ad essere una cosa sola perché il mondo creda».

«Questa è la testimonianza – ha sottolineato monsignor Malvestiti – che dobbiamo dare alla nostra Chiesa nell’unica Chiesa, non desistiamo perciò dal chiedere la grazia del consenso allo Spirito di Cristo». Non è mancato anche un riferimento alle divisioni che hanno preceduto l’elezione del Presidente della Repubblica: «Molto umilmente, pregando per i nostri rappresentanti per l’impresa non facile che stanno compiendo, mostriamo loro lo spirito di comunione che ci rende attenti all’insieme in cui viviamo, e che ci consente di costruire traguardi promettenti perché condivisi, facendo tesoro della spiritualità dell’uomo che scaturisce dalla docilità allo Spirito, il quale saprà esaudire i nostri desideri al di là delle domande che possono scaturire dal nostro animo, specie quando non troviamo le parole adeguate per esprimerli. Sappiamo infatti che lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza, suggerendo ciò che è giusto chiedere secondo la divina volontà».

Il vescovo, quindi, ha invitato alla preghiera «per essere strumenti degni del disegno divino»: «Proclamando la fedeltà al Padre nostro, promettiamo fino alla fine la disponibilità alla famiglia sinodale. Non è secondaria l’esperienza delle votazioni».

Le votazioni prevedono l’approvazione dell’articolo, la non approvazione, oppure la possibilità di approvare con riserva: «Ciò che non venisse accolto in questa Sessione – ha detto a tal proposito il vescovo Maurizio – potrà essere ripresentato in seguito, trovando insieme il modo migliore per accogliere ciò che lo Spirito sta dicendo alla nostra comunione».

di Federico Gaudenzi

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