L’Omelia del Cardinale Domenico Calcagno nel Pontificale di San Bassiano 2020

Cattedrale di Lodi, 19 gennaio 2020

«Mi è dato oggi di condividere la gioia del pastore per la salvezza del suo popolo»

Confratelli vescovi, sacerdoti e fedeli, distinte Autorità,

1. Mi è dato oggi di condividere la gioia del pastore per la salvezza del suo popolo. È Cristo il pastore e ci riunisce nell’unità e nella pace, passando “in rassegna il gregge era disperso” (Ez 34,11ss). Le “ottime pasture” sono l’Eucaristia e gli altri sacramenti, nei quali Egli si fa carico di chi è smarrito, ferito o perduto, tutti “pascendo con giustizia” e conducendo “sui monti alti d’Israele”. Così di festa in festa la comunità rinsalda la comunione col Signore e coi suoi componenti, riconoscendo, benché doni e responsabilità siano diversi, l’eguale dignità e l’utilità comune. Eguale è pure la meta: la convocazione nella Gerusalemme celeste, anticipata nella liturgia. Là, attorno all’Agnello divenuto Pastore e Signore, ci attendono i Patroni intercedendo per noi “l’eredità fra tutti quelli che da Cristo sono santificati” (At 20,32). Eredità sicura è la nostra. Gesù, infatti, ha dichiarato: “Io sono il buon pastore, che dà la vita” (cfr Gv 10,14s). Nel pericolo non si allontana. Lo vince per noi e con noi. Chiede però che la sua ansia per l’unità divenga la nostra passione.

2. San Bassiano, fondatore e primo vescovo della vostra chiesa, è tra voi l’immagine insuperata del Buon Pastore, grazie alla sua docilità allo Spirito. Si rallegra senz’altro per la vostra fede. Ne sono personalmente impressionato anch’io, partecipando a questa festa di tutto un popolo. Ma subito, il Patrono insegna a rendere grazie, onore e gloria a Dio solo, affinché il culto in Cristo e nello Spirito ci immerga nella gioia evangelica, quella dei peccatori sempre perdonati, che vanno avanti perché rialzati dalla misericordia fino a quando Dio sarà “tutto in tutti”. La storia e la devozione uniscono Bassiano ad altri suoi amici vescovi: Ambrogio di Milano, Sabino di Piacenza, Felice di Como. La loro fraternità nel Signore si esprimeva nel vincolo col Successore di Pietro, il Papa, al quale si affidavano per essere certi di edificare con Cristo sulle sicure fondamenta della misericordia. Non è cristiano il culto se non è ecclesiale e solo dove è Pietro è la chiesa. È commovente che a Laus Pompeja (Lodivecchio), nella basilica della Santissima Trinità e dei Dodici Apostoli – così chiamata dal vostro Patrono – sull’ambone si legga: ubi Petrus, ibi Bassianus (dove è Pietro, là è Bassiano). Con Pietro sta Bassiano. Così la sua chiesa. E grazie ad ogni chiesa si consolida l’unità dei cristiani, mandati ai credenti di ogni religione e ai non credenti, che sono in ricerca della verità, per fare dell’umanità una sola famiglia in serena convivenza garantita dalla solidarietà.

3. Il pastore è Cristo. Bassiano ne è l’immagine. Voi ne siete l’eredità. E ciò dal V secolo (+409), quando il nonagenario vescovo (nato nel 319) tornò al Padre. Festeggiare è un felice obbligo e mette a tema la vostra coesione sociale, che non può prescindere dall’identità cristiana, mai da ostentare ma nemmeno da emarginare e piuttosto da esprimere proponendo sull’umano l’evangelica visione. L’umano ha evidenti fragilità ma anche e sempre potenzialità sicure. La fede non mortifica l’umano. Lo libera dal timore del finire. La fortuna che i cristiani sono tenuti (!) ad offrire a tutti è assicurate che l’uomo e la donna sono sempre più grandi della loro infelicità e la storia sempre recuperabile da ogni miseria perché irrevocabile è l’amore di Dio in Cristo. San Bassiano, con affetto di padre, vi ricorda questa missione di speranza, che deve contagiare soprattutto le giovani generazioni. Grazie all’intesa sociale, cercata responsabilmente nel contesto plurale che abitiamo; grazie al lavoro da salvaguardare e da trovare con indomita sollecitudine specie per le famiglie e i giovani; grazie all’educazione e alla cultura, incrementate e non penalizzate da economia e politica, perseguendo diritti e doveri senza discriminazione alcuna, contribuiremo ad edificare la Casa per tutti nella pace. Venti di guerra latente inquietano, avvelenano le relazioni e rendono formali gli abbracci di pace tra i capi delle nazioni ma non fermano la speranza cristiana. Bassiano, vescovo scelto da Dio per i lodigiani, ne svela il segreto nella vicinanza ai poveri, dei quali è acclamato “difensore”. Non potrà essere padre di quanti li considerano solo un problema: sono persone e addirittura fratelli. Citarli non è rovinare la festa. Sarebbe falsa se li dimenticassimo. Dio, infatti, è Amore. Si rimane figli camminando “insieme sulla Via” della solidarietà. Dopo la visita pastorale, la Santa Madre di Dio e il patrono Bassiano vi accompagnino verso il Sinodo Diocesano in quella carità, che non avrà mai fine (cfr 1Cor 13,8). Amen.

+ Domenico Calcagno, cardinale

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