La Chiesa di Lodi in cammino verso il Sinodo si apre al mondo

In Cattedrale ieri sera il secondo convegno in preparazione con la partecipazione dell’arcivescovo di Bologna

Lodi, Cattedrale, secondo convegno diocesano in vista del Sinodo con il Card. Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna.

Nella chiesa lodigiana regna ormai un’atmosfera di attesa per il Sinodo imminente, nella speranza che la fede possa illuminare la strada della comunità, in una apertura al mondo che si fa carità.

Questa attesa è riempita di curiosità per alcuni, entusiasmo per altri, e anche un po’ di sana apprensione per coloro che, da mesi, stanno vivendo l’intenso cammino preparatorio. Un cammino fatto di ascolto, di riflessione, di preghiera, come la serata che ieri ha coinvolto in cattedrale i centocinquantotto sinodali e i rappresentanti delle parrocchie diocesane nell’ascolto del cardinale Matteo Zuppi.

«Il Sinodo ci apre alla società, nella distinzione ma non opposizione delle responsabilità – ha detto il vescovo Maurizio, introducendo il cardinale Zuppi dopo un momento di preghiera iniziale, e salutando tutti i presenti, sacerdoti, religiosi, e laici -. Insieme tentiamo di coltivare la passione per la dignità di ciascuno, a cominciare dai poveri, gli svantaggiati, chi fugge da contesti disumani a motivo della violenza o di altre intollerabili precarietà, per dare testimonianza alle nuove generazioni e assicurarci con loro un domani in cui la speranza sia riconosciuta come tratto indispensabile della condizione umana».

Il vescovo ha evidenziato una ferita spesso trascurata nel mondo contemporaneo, ma che continua a sanguinare in tutto il mondo: la ferita alla libertà religiosa, «vero punto di partenza per ricomporre l’umano, la vera risorsa da custodire insieme». E proprio il dialogo con il mondo, per cercare di guarirne insieme le ferite, con l’aiuto dello Spirito, è l’obiettivo del Sinodo, che si pone l’intento di «seguire il Vangelo in un dialogo alla pari col mondo, in una compagnia che mai costringa a sacrificare ciò che la coscienza umana e cristiana ritiene irrinunciabile».

Il contributo pastorale offerto dal cardinale Zuppi è stato così uno dei momenti finali del cammino presinodale ripercorso brevemente dall’intervento di Michela Spoldi, del consiglio di Presidenza del Sinodo, al tavolo dei relatori con Ernesto Danelli, un altro membro del consiglio. È stato un ultimo richiamo alla dinamica del dialogo che, come ha commentato il vescovo Maurizio, «è richiesta dall’indole sinodale, e distingue la chiesa indicandone la missione nel mondo».

di Federico Gaudenzi

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