Chi sarà il buon samaritano nell’era digitale?

Luca Servidati
Luca Servidati, cura il sito e la pagina Facebook dedicata al Sinodo XIV.

«Questo è un primo esperimento – racconta  Luca Servidati , che da alcuni mesi si sta occupando della pagina Facebook del Sinodo diocesano -. Utilizzare i social network vuol dire “esserci”, essere presenti in quello che non è un mondo virtuale estraneo, ma che è una vera e propria estensione del reale. Sui social si impara, ci si confronta, ci si scontra, ci si conosce e ci si diverte. Insomma, si costruiscono relazioni». Secondo Servidati, quindi, la sfida è quella di imparare a costruire relazioni con i fedeli, o con chi non crede, con chi è nel dubbio, attraverso questo strumento: «Il post più cliccato, sulla pagina, è quello in cui si spiega cos’è il Sinodo. Significa che c’è curiosità su questo argomento, ma che a molti mancano ancora gli elementi essenziali per comprendere questo cammino. Comunichiamo quindi quello che siamo, senza paura, comunichiamo dove vogliamo andare, teniamo aperte le porte della nostra Chiesa, perché anche questa è un’espressione della vocazione missionaria di cui parla Papa Francesco». Prendendo a prestito la parabola del Buon Samaritano, Servidati chiude: «Chi sarà il buon samaritano nell’era digitale? Dobbiamo allenare lo sguardo a necessità diverse, questo significa capire dove va il mondo e vivere la contemporaneità».

di Federico Gaudenzi

Leggi anche su Il Cittadino (.PDF);

Condividi su