Consultazione sinodale e inizio dell’Avvento

Il Vescovo consegna le schede sinodali
In Cripta Monsignor Malvestiti ha aperto l’Avvento con la celebrazione dei Vespri e la consegna delle Schede sinodali

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«Insieme rappresentiamo la comunità diocesana che vuole vivere con particolare intensità e devozione questo tempo di calamità» nella preghiera dei Vespri con cui, sabato pomeriggio [28 Novembre, n.d.r.] nella cripta della cattedrale, il Vescovo ha aperto l’Avvento, c’è l’itinerario che tutta la diocesi vuole compiere in questo anno liturgico segnato dal ricordo della pandemia e dalla preparazione al Sinodo.

Un itinerario che potrà contare sull’intercessione di San Bassiano, di Sant’Alberto e soprattutto di Maria, come ha ricordato il Vescovo indicando in cripta la statua della Madonna di Fatima e le due urne dei santi, che su proposta del Capitolo ha deciso di tenere aperte fino alla Quaresima: «Impegniamo Maria e i due santi vescovi per chiedere sostegno, incoraggiamento e consolazione per gli ammalati e per chi li assiste nel corpo e nello spirito», ha detto prima di ogni cosa il Vescovo Maurizio, prima ancora di affrontare il tema del Sinodo, che sabato ha visto un nuovo importante passaggio.

Monsignor Malvestiti infatti, insieme al vicario generale don Bassiano Uggè e al segretario della commissione preparatoria don Enzo Raimondi, ha consegnato le schede attraverso le quali i rappresentanti degli organismi delle religiose e dei religiosi, dei laici che compongono la consulta diocesana delle rispettive aggregazioni, e i Rappresentanti giovani e adulti delle parrocchie potranno offrire un primo contributo di riflessione sul cammino che la comunità ecclesiale vuole compiere insieme. Il vescovo ha incoraggiato a riflettere su tre ambiti che impongono una riflessione e una presa di posizione:

«Una nuova economia che, sull’appello di Papa Francesco, sia inclusiva e a vantaggio di molti; la pubblica salute così provata dalla pandemia, senza trascurare la salute dello spirito; la scuola e le giovani generazioni, che non siano mai trascurate». Anche in questi tre ambiti, ogni cristiano è chiamato a dare testimonianza del suo incontro conDio che si concretizza nell’amore per il prossimo vissuto all’interno di una società, «perché siamo nel mondo, ma a nome di Cristo, e siamo Chiesa che appare nella comunità diocesana e in tutte le comunità parrocchiali».

Don Enzo Raimondi ha offerto quindi una riflessione pragmatica su come vivere l’evento del Sinodo in modo corale, nel senso di una ampia consultazione che non esaurisce, ovviamente, in questo evento, ma è elemento fondamentale della vita della Chiesa. Lo ha dimostrato la stessa Visita pastorale, momento di ascolto dei sacerdoti, dei laici, delle famiglie e delle componenti della società; lo chiede a gran voce l’esperienza pandemica, che rende evidenti e ancor più urgenti interrogativi. Ma in questo cammino il pensiero di Dio torna in ogni passo, come ha rassicurato il Vescovo durante la preghiera dei Vespri, ognuno infatti è sostenuto da Gesù. Richiamando poi l’introduzione della terza edizione italiana del Messale Romano, che entra in vigore da questa settimana, ha evidenziato come anch’essa aiuti a vivere il mistero di Cristo nel tempo presente, in cui «i cristiani sono chiamati ad accogliere il dono e proclamare la presenza del Signore, e il cammino verso il Sinodo rientra in questo servizio affinché sia adeguatamente accolto nel nostro tempo e contesto l’amore di Dio».

Federico Gaudenzi 

Articolo de il Cittadino (.PDF), lunedì 30 Novembre

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