Il Sinodo verso la conclusione, giovedì si è riunita la Presidenza

In cammino: verranno rimessi ai voti i tre paragrafi del capitolo “Terra” che non hanno ricevuto i 2/3 dei “placet”

Il Sinodo sta per concludersi. Il prossimo 25 marzo, festa dell’Annunciazione, mons. Malvestiti presiederà la solenne concelebrazione di chiusura. La Presidenza convocata dal Vescovo giovedì 3 marzo, ha affrontato alcune questioni e preso le relative decisioni. Cosa si farà intanto per i tre paragrafi del capitolo terzo “Terra”, relativi alla nuova possibile riorganizzazione dei vicariati, che non avendo raggiunto i 2/3 dei voti “placet”, non sono passati?

Dopo aver dato modo a tutti i membri del Consiglio di esprimere il proprio parere, si è giunti alla decisione di rimettere ai voti i tre paragrafi non più insieme ma distintamente, togliendo il riferimento specifico che raccoglieva l’orientamento prevalente espresso dalla commissione preposta di ridurre i vicariati da 8 a 6. In tal modo si lascia la questione aperta, rimandando alla commissione stessa, che secondo il dettato sinodale dovrà essere integrata con alcuni laici, l’ulteriore determinazione che il Vescovo intende poi sottoporre alla sinodalità ordinaria ossia ai Consigli diocesani e quindi a tutti i sacerdoti. Nel caso in cui il paragrafo forse più controverso non dovesse raccogliere il consenso adeguato, resterà comunque nel testo sinodale, grazie agli altri due, un riferimento per procedere attraverso i lavori della commissione per il riassetto territoriale diocesano e la distribuzione del clero.

I sinodali riceveranno dunque a breve una comunicazione con le indicazioni per poter procedere al voto. Non sarà convocata una sessione straordinaria, ma si darà il giusto tempo per poter esprimere il voto su schede cartacee presso un seggio che verrà allestito per i sacerdoti sinodali che parteciperanno all’aggiornamento del clero con mons. Brambilla il prossimo 17 marzo, presso l’istituto Scaglioni e il 18-19 marzo in curia per tutti gli altri.

La celebrazione eucaristica come ha aperto, così chiude il Sinodo. Il rendimento di grazie al Signore per l’esperienza sinodale risuonerà ancora più evidente con il canto del “Te Deum”.
Aprirà la celebrazione la processione con tutti i sinodali che passerà dinanzi all’urna di S. Bassiano per un momento di filiale venerazione e si concluderà sulla Piazza della Vittoria dove il Vescovo impartirà la benedizione con l’evangeliario. Un piccolo gesto per esprimere il desiderio della nostra Chiesa di portare il vangelo a tutti. Un’immagine della Beata Vergine di Guadalupe, anch’essa richiamo di missionarietà, verrà poi consegnata alla Caritas diocesana per essere collocata nella “Casa S. Giuseppe”, il dormitorio che la Chiesa di Lodi ha realizzato, quale segno tangibile di solidarietà a ricordo del Sinodo, come la mensa diocesana e’ memoria del giubileo della Misericordia.

In vista della pubblicazione del “libro sinodale” che verrà consegnato durante la celebrazione vigiliare di Pentecoste il 4 giugno prossimo, si dovrà procedere ad una attenta rilettura, alla stesura di indici tematici che aiuteranno la consultazione, allo studio dell’impostazione grafica del volume che poi verrà, probabilmente con l’avvio del nuovo anno pastorale, completato con la pubblicazione degli Atti e del racconto, attraverso gli interventi, le interviste e le fotografie dell’esperienza sinodale.
La Presidenza si aggiornerà per definire il lavoro delle commissioni a cui il Sinodo ha affidato il compito di continuare il lavoro su alcuni capitoli pastorali o alcune questioni specifiche che hanno bisogno di ulteriore studio e determinazione.

Avviandosi alla conclusione la celebrazione del XIV Sinodo della Chiesa Laudense, ora si dovrà raccordare con uno stile sinodale ordinario che dovrà provvedere anche al rinnovamento degli organismi di comunione, la cui durata in carica è stata prorogata proprio in vista dell’evento sinodale. E’ anche ciò che ci permette di inserirci nel percorso sinodale della Chiesa italiana e quindi universale voluto da Papa Francesco.

Per settembre anche le Diocesi italiane dovranno inviare a Roma una sintesi di questa prima fase di ascolto e narrazione. Avendo noi celebrato un Sinodo locale siamo invitati semplicemente a condividere la nostra esperienza, trovando nel percorso di consultazione compiuto i riferimenti per rispondere ad alcuni interrogativi che il comitato per il sinodo nazionale aveva posto. Questo lavoro prima di essere consegnato verrà vagliato dalla Presidenza e verrà inviato ai Sinodali che potranno offrire le proprie considerazioni.

Condividi su