L’assemblea sinodale ha tracciato col voto il cammino futuro

In Cattedrale ieri pomeriggio la nona Sessione: un passaggio fondamentale

La sessione di voto si è conclusa con largo anticipo. Preso il giusto ritmo, le votazioni previste si sono susseguite con regolarità, fatto salvo per un paio di esse che si sono dovute riavviare perché il computer non era allineato con i telecomandi utilizzati per esprimere la propria preferenza. Effettivamente l’aver ormai imparato il metodo se ha permesso ai sinodali di essere più veloci nel disbrigo delle operazioni di voto, ha forse un po’ spiazzato il tecnico che tra schermate da cambiare, votazione da avviare e da chiudere, musica da far partire e spegnere, calcolo dei risultati e pubblicazione in video, ha giusto perso un paio di colpi.

Anche se le votazioni avevano avuto fin qui esito positivo, resta il fatto che non tutte le parti hanno raccolto il medesimo consenso. Il passaggio sinodale del voto, per quanto appaia il più formale rispetto alle sessioni in cui i sinodali si sono dedicati ai lavori di gruppo e al confronto in assemblea, è tuttavia un momento determinante. Attraverso di esso tutti i sinodali presenti possono infatti esprimersi e dare o meno il proprio assenso ai diversi paragrafi così come la Presidenza ha valutato opportuno suddividere le costituzioni sinodali. I testi risultano infine approvati, ma un ascolto intelligente, libero ed attento delle differenti percentuali in cui si è espressa l’Assemblea in ciascuna votazione, può aiutare certamente a cogliere i passaggi più faticosi e controversi, che una fetta significativa dei Sinodali non approva o vorrebbe venisse almeno in parte modificata. L’unanimità del resto è difficile da raggiungere, ma la miglior convergenza sta nell’intenzione di un’assemblea ecclesiale che vuole tracciare il suo cammino futuro. Anche là dove non si interverrà a modificare i testi, i rilievi che i sinodali condivideranno potranno servire comunque nell’orientare il percorso che si aprirà a partire dal Sinodo.

Nella votazione del capitolo terzo “Terra”, i passaggi che hanno raccolto il minor consenso hanno riguardato la religiosità popolare (§133); i paragrafi relativi alla catechesi e al ministero del catechista (§§ 147-160); quelli attuativi dedicati all’avvio delle “comunità pastorali”. Con sorpresa, dato che fino ad ora non era ancora capitato, i paragrafi relativi al ripensamento dei vicariati, oltre a raccogliere un numero risicato di voti, per un solo voto non ha raggiunto i due terzi dei placet (§§ 193-195) sulla proposta di riduzione numerica da otto a sei elaborata dall’apposita commissione costituita ancor prima del Sinodo.  Il paragrafo 192 dedicato al Consiglio Pastorale vicariale è stato invece approvato per un voto soltanto. Su questo risultato dovrà ora confrontarsi ed esprimersi la Presidenza. Il regolamento infatti prevede che quei testi che non ricevono né i 2/3 di placet, né i 2/3 di non placet, debbano essere riscritti alla luce degli “iuxta modum” che i sinodali sono invitati ad inviare alla Segreteria entro mercoledì 16 febbraio. Si dovrà poi trovare il modo migliore per sottoporre nuovamente questi paragrafi all’Assemblea e di certo non sarà il caso di convocare una apposita sessione.

Il capitolo 5 “Cose” prevedeva solo 11 votazioni. Si è deciso così di farle seguire immediatamente a quelle del capitolo 3 e rimandare il momento di ristoro preparato nella galleria dell’episcopio alla fine, per un momento di saluto fraterno a conclusione delle sessioni di lavoro.

Tutte le votazioni in questo caso hanno ottenuto pieno consenso, ad eccezione di qualche riserva in più che si è rilevata a proposito dell’istituzione di un Fondo o di altro contenitore gestionale per i beni immobili delle parrocchie. L’applauso che il Vescovo ha chiesto prima di congedare l’Assemblea e rivolto in particolare a tutti i volontari che hanno supportato le sessioni sinodali, ha espresso la gratitudine di tutti per un lavoro davvero impegnativo che ci ha accompagnato in questi mesi, i cui frutti riusciremo senz’altro ad apprezzarli meglio col tempo.

Condividi su