«Nell’umile e fraterno ascolto il Sinodo incarna la sua parola»

Il Vescovo: «Cosa può dire il Natale di Gesù al nostro impegno sinodale?»

Il cammino del Sinodo si intreccia in modo fecondo con quello dell’Avvento, e a pochi giorni dal Natale, il vescovo Maurizio ha posto la domanda: «Cosa può dire il Natale di Gesù al nostro impegno sinodale?».

Presi dalle incombenze quotidiane, dal lavoro, dagli acquisti, dai preparativi per le feste, si rischia di soffocare la voce del bambino di Betlemme che parla del senso più profondo del Natale, ma il primo compito del Sinodo è proprio quello di mettersi in ascolto di questa voce che parla attraverso gli altri, e recita il messaggio cristiano: «Sinodo di Lodi, ci dice il Natale, credi alla novità dello spirito, spera e ama in questa verità – ha detto il vescovo -. Nessuno di noi osa dire di non aver bisogno di quel bambino, ma se pensiamo di non avere bisogno dei nostri fratelli e delle nostre sorelle, miniamo la radice della sinodalità. Se ai tempi di Gesù i potenti potevano pensare di non avere bisogno di quel bimbo sconosciuto, non è stato così per gli umili, per i pastori, per i magi venuti da lontano. Nell’umile e fraterno ascolto il Sinodo incarna la sua parola».

Questo invito all’umiltà non nega l’importanza del cammino di ciascuno di noi: «È Cristo a scrivere il vero libro sinodale dell’unica Chiesa universale, ma ad ogni Chiesa particolare spetta un capitolo indispensabile di questo libro». Dopo l’ascolto reciproco senza pregiudizi, nel realismo che non cede al pessimismo e non abbandona la speranza, viene quindi il momento di agire: «Chiediamo allo Spirito la capacità di assumerci le responsabilità che ci chiede, amando sempre l’unica Chiesa. Chiediamo la grazia della decisione che nasca dal discernimento maturato dallo Spirito Santo e dal confronto».

Infine, ricordando l’importanza di compiere azioni decise e concrete, il vescovo ha ricordato il cammino della scorsa settimana, quando con il cardinale Konrad Krajewski ha celebrato la liturgia in cattedrale, quindi ha incontrato i giovani per l’inaugurazione di una mostra nel chiostro della parrocchia di San Lorenzo, dove l’attenzione per l’umano si è unita alla cultura, quindi ha inaugurato la nuova Casa San Giuseppe, segno di attenzione concreta agli ultimi, e ha condiviso con loro il pranzo alla Mensa Diocesana. Un cammino che traccia simbolicamente anche la strada del Sinodo, che sabato si è confrontato sul capitolo dedicato alle persone: la Via di Cristo, infatti, dall’Eucarestia si muove verso i giovani, i più poveri e i più fragili.

di Federico Gaudenzi

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