Oggi settima sessione

Oggi settima Sessione del Sinodo, l’assemblea affronterà il capitolo 3

Il cammino sinodale è arrivato all’ultima seduta dedicata al confronto in assemblea: quelle che seguiranno saranno infatti riservate al voto. Oggi, sabato 8 gennaio, alle ore 9 in cattedrale si terrà dunque la settima Sessione che, dopo i lavori di gruppo del 4 dicembre scorso, affronterà in plenaria il capitolo 3 dello Strumento di lavoro, intitolato “Terra”. In esso si tratta della parrocchia come realtà ancora attuale, ma nello stesso tempo chiamata ad una conversione missionaria.

La parrocchia

La parrocchia è la forma base dell’esperienza comunitaria. Famiglia di famiglie, deve ripensarsi in considerazione dei cambiamenti in atto che incidono sulle abitudini, i ritmi di vita e lo stesso senso di appartenenza: la partecipazione rischia oggi di essere motivata più da abitudine e tradizione che non da adesione personale e convinta alla fede e, d’altra parte, la gran parte dei fedeli, pur battezzati, non frequenta abitualmente. Per diverse ragioni si rende decisiva una articolazione diversa nei rapporti tra alcune comunità parrocchiali vicine che insistono su un territorio omogeneo. A diminuire non sono solo i ministri ordinati, ma anche i laici disponibili ad assumersi un impegno. Le iniziative, le risorse e le strutture richiedono una razionalizzazione che permetta di ottimizzare forze e opportunità. L’esperienza delle “unità pastorali”, laddove ha prodotto qualche reale collaborazione, ora chiede di diventare più strutturata, reale e continuativa, nella forma delle “comunità pastorali”.

È forse una delle scelte sinodali più specifiche e determinate, capace di coinvolgere diversi aspetti bisognosi di rinnova- mento. Questa direzione, se sarà avallata dal confronto sinodale, comporterà infatti una maggiore responsabilizzazione del laicato, una riprogettazione pastorale e una essenzializzazione delle iniziative, modalità diverse di presenza e di servizio da parte dei ministri ordinati che potranno prevedere anche esperienze di vita fraterna e comune per provvedere solidarmente ai bisogni delle comunità parrocchiali chiamate a camminare insieme.

Coinvolgere le comunità

Il cambiamento, per conseguire i risultati sperati, dovrà essere gradua- le, con il coinvolgimento dal basso delle comunità interessate. Lo stile della collaborazione, sempre più urgente, non riguarda però solo le realtà ecclesiali, che sono invitate a leggere il proprio ruolo dentro una comunità più ampia, dove agiscono istituzioni civili, gruppi e associazioni di volontariato.

Le sinergie

Da tempo ormai la parrocchia non è il centro nevralgico di tutte le attività che animano la vita di un paese. Utilmente il confronto e la collaborazione favorirà una reale integrazione in un tessuto sociale che non si identifica con la comunità cristiana. Dentro questa rete, si evidenzia per le comunità cristiane l’impegno culturale e nello specifico il rapporto con il mondo della scuola, decisivo anche per mantenere un proficuo contatto con la realtà giovanile.

L’esperienza delle scuole paritarie di ispirazione cristiana, l’impegno degli insegnanti di religione e dei docenti animati da vera passione educativa, il ruolo del- le associazioni cattoliche che raggruppano sia gli insegnanti sia i genitori, le possibili sinergie tra comunità, scuola e oratorio, testimoniano la fecondità che ancora può offrire l’ambito scolastico in vista di una educazione che sia armoniosamente orientata ai significati e ai valori cristiani. L’ultimo sottopunto di questo capitolo si sofferma su un nuovo “ambiente” che siamo invitati ad abitare con saggezza, capaci di considerarne le potenzialità anche in ordine alla missione evangelizzatrice: quello dei più moderni media e dei social.

Anche le realtà ecclesiali sono coinvolte in un inevitabile processo di informatizzazione, che non deve essere semplicemente subito, ma affrontato responsabilmente, nella consapevolezza dei rischi, ma anche delle potenzialità. La situazione legata alla pandemia, con la crescita dei contagi, invita naturalmente alla massima prudenza. Interpellato l’Osservatorio giuridico della regione ecclesiastica lombarda, si è avuta rassicurazione sulla possibilità di convocare la sessione sinodale come da programma, nel rispetto dei protocolli.

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