Voci di donne per raccontare l’esperienza del XIV Sinodo

In Dialogo: serata online con il vescovo Maurizio in occasione dell’8 Marzo

Le voci di donne, che hanno narrato il Sinodo XIV martedì 8 marzo, hanno ripetuto due parole: “grazie” e “insieme”. Due parole che dicono l’essenza delle donne: ringraziare e condividere, mai da sole, sempre in relazione, nella vita e nella Chiesa. L’incontro si è aperto con una preghiera per la pace. Quarantacinque donne, invitate dal vescovo Maurizio, con la partecipazione di don Bassiano Uggè, Giuseppe Migliorini, Michela Spoldi, Raffaella Rozzi, in rappresentanza della presidenza del Sinodo, si sono confrontate dopo aver ascoltato gli interventi di quattro donne sinodali che hanno riletto il percorso sinodale, seguendo i passi dei capitoli, a partire dall’esperienza vissuta con uno sguardo al futuro. «Siamo diverse, ma insieme siamo la sinfonia della comunione del Vangelo» ha affermato Katiuscia Betti, nel ripercorrere il capitolo sulla Chiesa, aggiungendo che le donne vivono nella Chiesa come sorelle, discepole missionarie, le quali alimentano il dialogo perché alimentatedalla Parola e dalla liturgia.

«Abbiamo vissuto il Sinodo come un’esperienza spirituale, che esprime la passione condivisa per la Chiesa, per questa Chiesa laudense. Esprimiamo l’interconnessione, come tratto della vita, che rende ricca l’esistenza fatta di relazioni con il marito, i figli, i genitori, i sacerdoti, gli amici e le amiche»

ha ricordato Annamaria Scaglioni, sottolineando alcuni aspetti del capitolo “Segni dei tempi”, nel quale il paragrafo dedicato alle donne è certamente un segno profetico in quanto legame tra chi è dentro la comunità ecclesiale e chi si sente fuori. Francesca Rebughini ha colto gli aspetti pratici del capitolo “Terra” dedicato all’organizzazione della diocesi, nelle diverse articolazioni, ma soprattutto lo stile, che emerge tra le righe, lo stile sinodale della corresponsabilità, che le donne vivono come comunione, intraprendenza, resilienza, modernità, dinamicità, puntualità, precisione, alleanza, apertura. «Vorremmo che questo fosse lo stile delle nostre comunità», ha concluso Francesca. Suor Daniela Contarin ha ripercorso il capitolo “Persone” facendo emergere «la femminilità come la capacità fondamentalmente umana di vivere per l’altro e grazie all’altro». Nel confronto, che ne è seguito, è stato condiviso il pensiero che il cammino sinodale continua ora, fuori dall’aula sinodale, con il medesimo slancio per raggiungere tutti, come nel titolo del Sinodo stesso “il Vangelo per tutti”. Il Vescovo Maurizio, concludendo la serata online, ha ringraziato le partecipanti, ha ricordato che «le donne sono più del loro ruolo», in quanto «donne che hanno avuto, e continuano ad avere, un ruolo speciale durante la pandemia, a partire dalla dottoressa Malara, donne che credono nell’umano, esempio di abnegazione per gli ultimi, esempi di santità, oggi, ieri e domani», dando appuntamento a tutti domenica sera per vivere insieme il cammino per la pace in Ucraina.

di Raffaella Rozzi

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