L’ultima enciclica di Papa Francesco Dilexit Nos anche se non direttamente incentrata su tematiche legate ai media, può essere letta anche come una profonda riflessione sulla comunicazione nell’era digitale. Soprattutto ponendo particolare attenzione al rapporto tra tecnologia e dimensione umana. “L’algoritmo all’opera nel mondo digitale”, scrive il Papa, “dimostra che i nostri pensieri e le decisioni della nostra volontà sono molto più ‘standard’ di quanto potremmo pensare. Sono facilmente prevedibili e manipolabili. Non così il cuore.”
È una considerazione quella del Papa, che va al cuore della sfida comunicativa. Nell’era dell’intelligenza artificiale, il Santo Padre sottolinea come per salvare l’uomo siano necessari la poesia e l’amore, elementi che nessun algoritmo potrà mai replicare. Parole del cuore… non parole di macchine! Il documento non vuole demonizzare però la tecnologia digitale: propone piuttosto una “sintesi del Cuore”: un’integrazione “sapienziale” tra la dimensione digitale e quella più profonda della comunicazione umana. Questa sintesi deve avvenire, per il credente, all’interno del rapporto personale ed ecclesiale con Cristo.
Nella “Dilexit Nos” il papa ci ricorda inoltre i rischi di una società “dominata dal narcisismo e dall’autoreferenzialità”, dove ci muoviamo come “consumatori seriali che vivono alla giornata, dominati dai ritmi e dai rumori della tecnologia, senza molta pazienza per i processi che l’interiorità richiede.”
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