Il pensiero di padre D.Maria Turoldo facilitò l’accoglienza del Concilio Vaticano II° e con papa Giovanni XXIII° si rivolse all’uomo prima ancora che al cristiano, al mondo nella sua universalità prima ancora che alle singole confessioni.Le riflessioni di Turoldo varcano i confini nazionali e dialogano con i potenti del mondo, laddove l’oppressione si fa spregiativa e violenta della dignità dell’uomo. Rifare il mondo attraverso la fede e la poesia è il leitmotiv di questo spettacolo gravido di parole e suoni.
Le parole di Turoldo, intrise di pietra e terra, di umanità e di carne, che ci raccontano l’uomo, il suo quotidiano, la sua storia; il superamento della dualità tra individuo ed assoluto, tra mondo dell’uomo e mondo di Dio, perché L’incarnazione rende possibile il superamento di ogni divisione; fondendosi con la poesia di Turoldo la musica ci fa salpare verso il largo, senza regole di navigazione, ma accendendo la passione per il mare aperto.
I temi trattati: la denuncia profetica, gli incontri, le sofferenze e i sogni di ogni creatura, partendo dal progetto di Dio sull’uomo e dal cammino che percorre ogni essere umano verso la sua purificazione.
Il percorso poetico è stato curato con l’apporto del teologo amico di P.Turoldo padre Ermes Ronchi. La musica affascina le parole e le riporta nel tempo in cui Turoldo le ha poeticamente disposte.
