«Il Natale bene prezioso da condividere»

Il mistero dell’incarnazione, sussurrato con devozione nel profondo della notte, diventa parola “proclamata evangelicamente dai tetti” a gran voce quando si compie il giorno del Natale, perché «al mondo intero giunga questa notizia di salvezza». Come in tutte le chiese della diocesi, anche il vescovo Maurizio, la mattina del 25 dicembre in cattedrale, ha annunciato la nascita del Salvatore, di cui il mondo, stremato dalla pandemia, è affamato. Testimoni di questa notizia sono «la madre di Dio e i pastori». In un Natale tanto atteso e intenso, il vescovo Maurizio ha preso ad esempio proprio i pastori, che «cercano di vivere il meglio possibile, nella convinzione che tutto è un dono»: «L’umiltà che li accomuna non è una fissazione anacronistica della spiritualità cristiana – ha detto -, ma verità, fonte di quell’equilibrio che potrebbe regolare persino la convivenza umana verso apprezzabili traguardi». Il messaggio di salvezza del Natale è semplice: «Davanti al comprensibile scoraggiamento per le asprezze della storia, i discepoli del Natale cristiano non possono abbattersi, avendo Dio abbinato al miracolo del nascere il regalo del vivere. Non ha temuto di farsi piccolo, inerme e indifeso affinché nelle contrarietà non venisse meno la fiducia. Noi dovremo dare prova di questa fiducia nella considerazione che a nostra volta riserveremo ai piccoli, agli inermi e agli indifesi, assumendo al loro fianco lo stile natalizio della essenzialità e della sobrietà, perché siamo fratelli e sorelle tutti». Umiltà e pazienza sono le esortazioni che il Vangelo riserva ai fedeli: «Guardate l’agricoltore, egli aspetta pazientemente il prezioso frutto della terra finché abbia ricevuto le piogge d’autunno, e le piogge di primavera. Siate pazienti anche voi, rinfrancate i vostri cuori. Non è prerogativa dei malati e gli anziani, che sono chiamati pazienti, ma è una necessità per tutti quanti guardano con realismo la vita, impegnandosi affinché vi germogli e vi fruttifichi la speranza vestita a festa dalla solidarietà. Ispirati da queste virtù non saremo mai rinunciatari, non lo saranno i giovani: insieme a loro saremo responsabili verso il comune futuro, attivi e fiduciosi nel capovolgere le sorti sempre a favore del nascere e del vivere. È l’impegno solidale che si assume anche la nostra Chiesa di Lodi». Per tutta la Chiesa di Lodi, a chiusura di una funzione celebrata nel rispetto delle norme per il distanziamento, il vescovo ha impartito la benedizione apostolica inviata da Papa Francesco, quindi ha rinnovato i propri auguri ai presenti, a tutti i fedeli, agli ammalati e agli anziani, agli operatori sanitari, alle autorità, ai lavoratori, ai carcerati, ai poveri, ai cristiani di altre confessioni e ai credenti di altre religioni, e anche ai non credenti, agli indifferenti, perché «per tutti il Natale è un bene prezioso da condividere». A confermarlo il “Bambinello di Terra Santa” posto al centro della cattedrale in una delicata composizione floreale, attorniato da seminaristi, celebranti e cappella musicale e offerto ai partecipanti: tra questi i più piccoli, salutati dal vescovo Maurizio, a ricordare che siamo una sola umanità.

Articolo di Federico Gaudenzi pubblicato su “Il Cittadino” di lunedì 28 dicembre 2020 a resoconto della S. Messa Solenne del Natale del Signore di venerdì 25 dicembre 2020 ore 11.00 in Cattedrale a Lodi, la cui pagina potete scaricarla in formato PDF QUI

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