Storia della Diocesi di Lodi

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Storia

Nel 304/305 dell’era cristiana, secondo l’ipotesi più attendibile, i santi Vittore, Nabore e Felice furono martirizzati sulla sponda del Sillaro a Laus Pompeia. In questo inizio del IV secolo doveva già esistere una co­munità cristiana in questa città che, da villaggio gallico risalente al 6° se­colo a.C., nell’anno 89 aveva ricevuto da Pompeo Strabone la cittadinanza latina e con essa il nome nuovo e la sua fisionomia. Si può ragionevol­mente ritenere che l’Imperatore Massimiano abbia voluto appunto con la triplice decapitazione, terrorizzare la consistente realtà cristiana di Laus Pompeia. Sembra invece meno fondata la tesi che già allora esistesse a Lodi la Diocesi.

Una quindicina di anni dopo nasce S.Bassiano, che fu scelto quale primo Vescovo della Chiesa di Lodi. Si può presumere che sia stato con­sacrato Vescovo il 19 gennaio del 374. Resse la Diocesi per 35 anni, fino alla morte avvenuta nel 409. S.Bassiano “impersona tutta la storia reli­giosa e civile del popolo lodigiano” (Luigi Salamina, voce Lodi, in Enci­clopedia Cattolica, vol. VII, col. 1469).

Vescovo di grande virtù e di fede inconcussa, partecipò al Concilio di Aquileia del 381 contro gli Ariani ed a quello di Milano del 393 contro Gioviniano, sempre in sintonia con il grande Ambrogio. E di S.Ambrogio fu anche amico carissimo, tanto che lo volle presente assieme a S.Felice di Como alla dedicazione della Basilica dei XII Apostoli da lui fatta eri­gere (attuale Basilica di S.Bassiano a Lodi Vecchio), avvenuta verso la metà di novembre del 387, come anche ne fu consolatore in morte nel 397, come ci narra Paolino di Milano (Vita Ambrosii 47,1).

La storia della Diocesi si dipana nei 16 secoli successivi illuminata dalla luce dei santi Vescovi Giuliano, Ciriaco e Tiziano del V secolo, di S.Giovanni da Lodi, compagno di S.Pier Damiani, eremita e poi Vescovo di Gubbio, di S.Gualtero, esempio luminoso di carità laicale e di S.Francesca Saverio Cabrini, da Pio XII dichiarata patrona degli emi­granti. Ad essi si aggiungono alcuni Beati e San Vincenzo Grossi, fonda­tore dell’Istituto delle Figlie dell’Oratorio.

Accanto a S.Bassiano grandeggia soprattutto la figura di S.Alberto Quadrelli, compatrono della Diocesi. La sua elezione, da preposito di Ri-volta d’Adda a Vescovo di Lodi, a dieci anni dalla totale distruzione della città, avvenuta nel 1158 ad opera dei milanesi e dalla sua ricostruzione a 7 Km. ad est sull’Adda, segnò il ritorno della Diocesi alla comunione con l’autentico Papa, dopo il periodo di alleanza dei lodigiani con l’impera-tore Federico Barbarossa, fondatore della Lodi nuova e allo stesso tempo di unione della Diocesi con l’Antipapa; nel suo ministero S.Alberto riful­se come amico dei poveri e ricostruttore spirituale della Diocesi.

Notevoli anche, varie altre figure di Vescovi. Da Paolo da Cadamo-sto, per oltre trent’anni tenace oppositore delle prepotenze viscontee, a Giacomo Arrigoni che ospitando l’imperatore Sigismondo di Lussem­burgo e Giovanni XXIII, ritenuto poi papa illegittimo, favorì la convoca­zione, da Lodi, del Concilio di Costanza del 1414 che mise fine al grande “scisma d’occidente”. Da Gerardo de’ Landriani, umanista cristiano impe­gnato nella riforma della Chiesa lombarda dopo il concilio di Costanza, a Carlo Pallavicino, unificatore e potenziatore degli Ospedali e creatore del “tesoro di S.Bassiano”.

Da Antonio Scarampo che nel 1575 eresse il Seminario ed istituì pure l’Orfanotrofio, a Pietro Vidoni, cardinale, per otto anni validissimo nunzio apostolico in Polonia, a Carlo Ambrogio Mezzabarba, già visitatore apo­stolico in Cina, che costruì il nuovo Vescovado.

Da Alessandro Maria Pagani, figura di rilievo dell’episcopato lom­bardo nell’età della restaurazione, a Giovanni Battista Rota, per precipuo merito del quale si svolse a Lodi l’VIII Congresso Cattolico Italiano del 1890, per arrivare fino a Tarcisio Vincenzo Benedetti che decise ed ef­fettuò il restauro della Cattedrale e ridiede alla Diocesi la fortuna di avere l’insostituibile oasi di contemplazione di un monastero di claustrali, il Carmelo S.Giuseppe di Lodi, e a Giulio Oggioni, che nei pochi anni di presenza a Lodi, prima di essere traslato a Bergamo, favorì in maniera in­cisiva il rinnovamento voluto dal Concilio ecumenico Vaticano II.

La Chiesa di Lodi ha celebrato il XIII Sinodo, aperto ufficialmente da S.E. Mons. Paolo Magnani il 15 ottobre 1988 e concluso l’ 8 dicembre 1988. Le Costituzioni sinodali sono entrate in vigore il 2 febbraio1989 e costituiscono il diritto particolare della Diocesi di Lodi. Esse sono state aggiornate da un Decreto Generale del Vescovo in data 28.06.2003.

Il Sinodo XIII è stato recepito ed attuato nei piani pastorali e nella missione diocesana indetta da S.E. Mons. Giacomo Capuzzi in prepara­zione alla celebrazione del Giubileo del 2000.

La Diocesi ha accolto la storica visita del Santo Padre, Giovanni Paolo II, nel giugno del 1992.

Dopo il periodo giubilare, l’assemblea diocesana del febbraio 2001 ha indicato l’architettura del cammino diocesano per i primi anni del nuovo millennio, che ha avuto nel V Congresso Eucaristico del giugno 2002 un punto di forte intensità spirituale.

Nel maggio 2005 si è tenuto un Convegno diocesano di verifica delle scelte fatte a partire dall’assemblea del 2001.

Il 14 novembre 2005 è stata accettata la rinuncia di Mons. Giacomo Capuzzi ed è stato nominato vescovo di Lodi Mons. Giuseppe Merisi, vescovo ausiliare di Milano dal 1995, il quale ha fatto il suo ingresso in Diocesi sabato 17 dicembre 2005.

Mons. Merisi ha scelto di investire le energie della comunità cristiana nel rinnovamento dei cammini di formazione per l’età evolutiva (da 0 a 18 anni), nel rilancio della pastorale familiare, nella articolazione più de­finita della azione missionaria da parte della parrocchia, rivalutata come centro propulsore della vita cristiana e della presenza organizzata dei cre­denti sul territorio: per questo ha avviato da subito la visita pastorale, conclusasi nel 2012.Nel 2008/2009 si è celebrato il giubileo per il XVI centenario della morte di San Bassiano, durante il quale l’urna del Patrono ha visitato le Parrocchie della Diocesi.

Dal 16 al 23 settembre 2012 la Chiesa Lodigiana, dopo adeguata pre­parazione, ha celebrato il VI Congresso Eucaristico diocesano, dal tema: “Il Dio vicino”, conclusosi con la celebrazione eucaristica in piazza Duomo e la solenne processione per le vie della città.

Nel settembre 2012 il Vescovo ha anche portato a termine la fase dio­cesana della causa di canonizzazione del cappuccino P.Carlo da Abbiate­grasso e, poco dopo, ha avviato quella del servo di Dio Dott. Giancarlo Bertolotti, aperta ufficialmente il 9 novembre 2013.

In data 12 giugno 2014 sono state riconosciute le virtù eroiche del servo di Dio don Luigi Savaré.

Il 26 agosto 2014 il Papa ha accolto la rinuncia di Mons. Giuseppe Merisi e ha nominato Vescovo di Lodi Mons. Maurizio Malvestiti, fino ad allora sottosegretario della Congregazione per le Chiese Orientali, il quale, dopo aver ricevuto l’ordinazione episcopale l’11 ottobre 2014 nella Basilica papale di S.Pietro in Vaticano, ha fatto il solenne ingresso in Diocesi il 26 ottobre 2014.

Mons. Malvestiti ha dato inizio al servizio episcopale nel segno “dell’ascolto” e “dell’incontro” con la comunità diocesana e particolar-mente con le parrocchie.       Il 7 settembre 2015, nel quinto centenario del Santuario Mariano della Pace in Lodi, ha avviato il triennio pastorale dal titolo: “Nello Spirito del Risorto”.

Domenica 13 dicembre 2015 ha aperto la Porta Santa in Cattedrale nel giubileo straordinario della Misericordia, invitando tutti i fedeli con una “lettera giubilare” ad essere: “Misericordiosi come il Padre” nella Chiesa di Lodi.

Il 6 gennaio 2016 ha indetto la prima Visita Pastorale, annunciata alla Missa Chrismatis dell’anno 2015, e l’ha aperta nella veglia di San Bas­siano il 18 gennaio 2016, iniziandola con la Curia Vescovile, il Capitolo, il Seminario ed altri organismi diocesani.

Dalla domenica 2 ottobre 2016 all’Avvento ha visitato le 9 parrocchie del Vicariato di San Martino in Strada.

Domenica 13 novembre 2016 ha chiuso la Porta Santa: reca la stessa data la lettera “In memoria di Me”, per la seconda tappa dell’Itinerario Pastorale Diocesano.

Dal Battesimo di Gesù dell’anno 2017 alla V domenica di Quaresima ha compiuto la Visita Past. alle 21 parrocchie del Vicariato di Codogno.

Il 15 luglio 2017 ha aperto la terza tappa dell’Itinerario Diocesano an­nunciando la lettera pastorale dedicata alla “missione ecclesiale” dal titolo “…per il mondo”, che ha presentato in Cattedrale il successivo 13 settem­bre, commemorando i santi Vincenzo Grossi e Francesca Saverio Cabrini nel Centenario della nascita al cielo avvenuta rispettivamente il 7 novem­bre e il 22 dicembre 1917.

Dal 17 settembre 2017 alla domenica “Gaudete” ha compiuto la Visita Pastorale alle 19 parrocchie del Vicariato di Casalpusterlengo.

Dal gennaio 2018 la visita pastorale è proseguita nelle 15 parrocchie del Vicariato di Lodivecchio, completate entro la santa Pasqua.

Nel giugno 2018 il vescovo Maurizio è stato nominato Gran Priore dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme per il Nord Ita­lia e nel novembre successivo Reggente della stessa Luogotenenza.

Dalla Natività di Maria, l’8 settembre, fino all’indomani della festa di San Bassiano, nel gennaio dell’anno 2019, la visita pastorale ha interessato i vicariati di Paullo e Spino d’Adda, interessando rispettivamente le 19 e 12 parroc­chie che li compongono.

Il 15 settembre 2018 ha avviato l’anno pastorale dedicato al “ripensa­mento” sul triennio precedente, al fine di “assimilare in profondità e comunicare con efficacia” la grazia della misericordia e della comunione in una missionarietà sempre più attenta al contesto lodigiano.

Il 5 novembre 2018 ha aperto con l’Eucaristia, nella cripta della catte­drale, il 17.mo centenario della nascita di San Bassiano, fondatore e primo vescovo della Chiesa di Lodi.

Domenica 3 febbraio 2019 ha aperto la Visita Pastorale nel vicariato di Sant’Angelo Lodigiano, concludendola nella vigilia delle Palme, 13 aprile, dopo aver incontrato tutte le 17 parrocchie.

Nella Missa Chrismatis del successivo giovedì santo, 18 aprile 2019, ha an­nunciato il Sinodo Diocesano, ricevendo al riguardo l’unanime consenso del Consiglio Presbiterale riunito col Consiglio Pastorale e i Vicari fora­nei nell’assemblea congiunta a villa Barni di Roncadello il 15 giugno 2019.

Il successivo 29 giugno ha presieduto l’Eucaristia in cattedrale e il primo convegno in casa vescovile per i Rappresentanti Parrocchiali della diocesi Adulti e Giovani (Rp e Rpg).

In apertura dell’anno pastorale, conferendo in Catte-drale il mandato ai catechisti, la sera del 20 settembre 2019, ha presentato la lettera pre-sinodale dal titolo “Insieme sulla Via”, recante la data del 12 settembre.

In quella giornata, preparando Lodi città alla Visita Pastorale, aveva presieduto il cammino orante di una folta rappresentanza di fedeli da Campo Marzio al Santuario di Fontana, nella parrocchia cittadina dell’Addolorata.

Dalla domenica 6 ottobre 2019 alla domenica “Gaudete”, 15 dicem­bre, ha compiuto la Visita Pastorale alle 11 parrocchie cittadine, nell’ottavo e ultimo vicariato della diocesi, risultando così visitate tutte le 123 parrocchie lodigiane.

Dal 28 dicembre 2019 al 4 gennaio 2020 ha presieduto il terzo pelle­grinaggio diocesano in Terra Santa.

Nella veglia di san Bassiano il 18 gennaio 2020 il vescovo Maurizio ha indetto il Sinodo XIV della Chiesa di Lodi.

La sera del 19 febbraio, ad un mese esatto dalla festa patronale, nel consueto “Colloquio di san Bassiano” tenutosi nella casa vescovile ha presentato l’esperienza sinodale alle pubbliche autorità e ai sindaci del territorio diocesano comprendente, oltre all’intera provincia di Lodi, alcune parrocchie in provincia di Milano, Cremona e Pavia.

Il 20 febbraio 2020 a Codogno è stato individuato il primo paziente Covid 19. Il giorno successivo venne istituita la “prima zona rossa” in Occidente, comprendente 18 parrocchie in 10 comuni della Bassa Lodi­giana. Presto, essa venne estesa all’intera Italia. Il mondo entrò in pande­mia. La Lombardia fu colpita con numerose vittime. L’isolamento sociale impose l’assenza dei fedeli al culto (persino nel triduo pasquale) fino a domenica 24 maggio 2020. Fu poi consentito sulla base della capienza dei luoghi di culto e nel rispetto di precise norme di prevenzione sanitaria.

Il titolo dell’itinerario pre-sinodale  “Insieme sulla Via”,  venne inte­grato con l’aggiunta “tra memoria e futuro” in riferimento alla drammati­ca esperienza pandemica. Un numero speciale del Bollettino Diocesano ne ha raccolto le più significative testimonianze: in apertura troviamo la vicinanza di papa Francesco (con la telefonata del 6 marzo 2020 e l’udienza alle delegazioni lombarde del 20 giugno successivo in Vaticano) e del Presidente della Repubblica in visita a Codogno il 2 giugno 2020.

La pausa estiva del contagio ha consentito l’avvio del nuovo anno pastorale in tre momenti dedicati rispettivamente alla “terra” il 12 settem­bre, alle “persone” il 18 e alle “cose” il 25 settembre col rilancio della consultazione in tutte le componenti ecclesiali. Il primo convegno pub­blico in preparazione al Sinodo XIV ha avuto luogo in cattedrale il 14 ot­tobre 2020. I coniugi Magatti sono intervenuti sul tema: “Dare un senso a questo tempo per rimettersi in cammino”. Nell’ultimo trimestre del 2020 la seconda ondata pandemica, più lieve nel lodigiano, ha nuovamente li­mitato la vita ecclesiale.

Essa non ha impedito la ripresa della consultazione pre-sinodale in tutte le parrocchie e nelle altre comunità della diocesi. Era stata avviata a fine gennaio 2020 tramite apposite schede strutturate attorno al trinomio “territorio – persone – cose”; è stata riproposta a ottobre 2020, con un aggiornamento delle schede alla luce della esperienza pandemica. La Commissione preparatoria ha curato la sintesi dei contributi pervenuti, che è stata consegnata al Vescovo nella veglia diocesana di San Bassiano del 18 gennaio 2021. La stessa Commissione ha quindi elaborato la bozza dello Strumento di lavoro del Sinodo, esaminata nella riunione congiunta degli organismi diocesani di partecipazione a villa Barni di Roncadello del 19 giugno 2021, quindi arricchita con ulteriori contributi pervenuti. Articolata in cinque capitoli: 1. La visione di Chiesa che dà il passo al nostro cammino; 2. I segni dei tempi; 3. Terra; 4. Persone; 5. Cose, è stata licenziata dalla Presidenza nella versione definitiva e consegnata ai membri del Sinodo il 4 settembre 2021.

Il Sinodo, intitolato: “Terra, Persone, Cose: il Vangelo per tutti”, è stato inaugurato domenica 17 ottobre 2021, in comunione con il percorso sinodale voluto dal Papa in tutte le Diocesi del mondo.

L’assemblea sinodale è stata composta da circa 150 membri effettivi, al netto di impedimenti subentrati per una decina dei 158 membri nominati. La Presidenza, sotto la guida del Vescovo, è stata formata da 5 presbiteri (tra cui il Segretario Generale) e 4 laici (2 donne e 2 uomini).

Nell’aula sinodale – la Basilica Cattedrale – si sono tenute dieci sessioni, l’ultima delle quali il 25 marzo 2022, con la celebrazione eucaristica di chiusura del Sinodo nella solennità della Annunciazione del Signore.

Nella veglia diocesana di Pentecoste (4 giugno 2022) è stato promulgato il Libro sinodale, che è entrato in vigore l’8 settembre 2022.

Mons. Vescovo ha istituto la Commissione Vescovile Post-Sinodale, composta da coloro che costituivano la Presidenza e integrata da due membri dell’assemblea sinodale scelti tra i più giovani, con il compito di accompagnare la recezione e attuazione del Sinodo.

L’avvio del primo anno post-sinodale 2022-2023, raccordato con il cammino della Chiesa italiana e universale, è coinciso con la celebrazione del Congresso Eucaristico Nazionale di Matera (22-25 settembre 2022), recependone l’ispirazione dal titolo “per una Chiesa eucaristica e sinodale”. Il mandato eucaristico del XIV Sinodo è stato specifico, con l’invito alla formulazione di “orientamenti liturgici diocesani” – da sottoporre ai consigli di partecipazione – e l’integrazione del proprium diocesano (cfr. cost. 308). Il Vescovo ha avvertito la responsabilità di valorizzare l’imponente tradizione eucaristica della diocesi di Lodi. E in riferimento ai congressi eucaristici celebrati nel 2002 e 2012, ha prospettato l’opportunità di concludere l’anno pastorale con un appuntamento analogo, che coinvolga l’intero popolo di Dio in un evento pubblico programmato per il 30 settembre 2023. La delegazione del congresso eucaristico nazionale e la commissione post-sinodale coordinano questo impegno con alcune scadenze essenziali lungo l’anno, definite da un apposito Comitato che è stato istituito.

L’essere stati “insieme sulla via” nell’esperienza sinodale si è declinato così in “insieme nell’Eucarestia”, nella linea indicata da Papa Francesco il 26 agosto 2022 in occasione della storica udienza concessa a circa 400 pellegrini lodigiani convenuti a Roma per la consegna del Libro Sinodale, nella memoria del lodigiano Don Enrico Pozzoli, salesiano, che battezzò Jorge Mario Bergoglio.

 

Fisionomia

La Diocesi di Lodi si estende per 894 kmq. nella parte centro occi­dentale del sud della Lombardia. È quasi totalmente compresa tra la riva destra dell’Adda e le rive sinistre del Lambro e del Po, con due propag­gini: la Gera d’Adda, la zona di Spino sulla sinistra dell’Adda e la zona di S.Angelo con le colline di S.Colombano, sulla destra del Lambro. Con­fina con le Diocesi di Pavia, Milano, Cremona, Crema e Piacenza.

Il territorio della Diocesi di Lodi comprende tutti i 61 Comuni della Provincia di Lodi (istituita nel 1992), più 7 comuni nella provincia di Mi­lano (Cerro al Lambro, Colturano, Dresano, Paullo, S.Zenone al Lambro, S.Colombano al Lambro e Tribiano) 3 in quella di Cremona (Dovera, Spino d’Adda e le frazioni Nosadello e Gradella nel comune di Pandino) ed uno in provincia di Pavia (Miradolo Terme), per un totale di 72 Comuni. L’asse maggiore dell’area diocesana è di Km. 55, l’asse minore di Km. 25.

Il territorio è costituito da una pianura inclinata leggermente da nord a sud-est con un unico rilievo rappresentato dalle colline di S.Colombano al Lambro, che raggiungono l’elevazione massima di soli 144 metri s.m.

Fin verso il 1000 in parte malsana e paludosa, per il lavoro perseve­rante della sua gente, grandemente sorretta, per vari secoli, da benedettini e cistercensi, divenne una delle terre più fertili d’Italia. La conformazione e la natura del terreno, favorite da abbondanti acque di irrigazione deri­vate da numerose sorgive e corsi d’acqua hanno determinato l’attività de­gli abitanti: la produzione agroalimentare, e con essa in particolare la la­vorazione del latte e il commercio dei latticini, sviluppate prevalente­mente a livello artigianale, ma poi giunte anche alla formazione di alcuni complessi industriali.

Dato il legame esistente fra abitanti e lavoro della terra, fino al 1950 circa la popolazione presenta il carattere di una certa stabilità, pur mossa dalla tipica migrazione interna dei braccianti (il “San Martino”). Questo ha fatto sì che la consistenza degli agglomerati urbani sia andata aumen-tando molto lentamente, pressoché al ritmo dell’incremento naturale.

Il periodo successivo alla seconda guerra mondiale ha segnato il mo­mento di rottura con l’andamento secolare della vita del territorio. Il calo inesorabile della mano d’opera in agricoltura, associato allo scarso inse­diamento di attività industriali, ha portato ad un flusso non indifferente di popolazione dai piccoli centri verso quelli di maggiore consistenza nume­rica, favoriti da più abbondanti mezzi di comunicazione per raggiungere più facilmente il posto di lavoro dell’area metropolitana.

Si è avuto quindi un primo risultato evidente: lo spopolamento delle già piccole comunità a favore di quelle più grandi, ma anche un aumento consistente delle parrocchie al nord della Diocesi che risentono dell’af­flusso dall’hinterland milanese, oltre che del fenomeno migratorio di que­sto ultimo decennio. Gli immigrati, nel 2009, costituiscono il 10% della popolazione.

Il secondo risultato negativo delle cause sopraddette è rappresentato dal pendolarismo, per il quale varie migliaia di persone lasciano ogni giorno il luogo di residenza per il posto di lavoro, con tempi troppo spesso superiori al tollerabile.  Anche in questo settore si sta notando un certo miglioramento legato a trasporti più funzionali.

La popolazione della Diocesi attualmente supera di poco le 285.000 unità.

Accanto alla città capoluogo, che conta circa 45.750 abitanti, esistono altre cinque città (Casalpusterlengo, Codogno, Lodi Vecchio, Paullo e S.Angelo Lodigiano), attorno alle quali fervono le attività e gli interessi delle rispettive aree; di una certa consistenza è pure il borgo insigne di S.Colombano al Lambro, nel centro Lodigiano.

Gli altri comuni sono prevalentemente tra i 1000 e 2000 abitanti, tranne una quindicina tra i 2000 e i 5000 ed un’altra quindicina sotto i 1.000.

La Diocesi, pur di dimensioni e di popolazione non cospicue, ha però sempre mantenuto una sua autonomia ed una sua autosufficienza, sia per quanto riguarda il clero che le istituzioni ecclesiastiche.

Essa, in seguito alla riorganizzazione del territorio voluta dal XIV Sinodo della Chiesa di Lodi, è divisa in 6 vicariati: Lodi, Casalpusterlengo, Codogno, Lodi Vecchio-San Martino in Strada, Paullo-Spino d’Adda, S.Angelo Lodigiano. Dall’episcopato di Mons. Capuzzi è stata introdotta la figura delle Unità pastorali che raggruppano le parrocchie all’interno dei singoli vica­riati secondo un nuovo assetto pastorale, il quale è in via di ridefinizione avendo preso avvio il percorso per giungere alla costituzione delle “comunità pastorali”, secondo i decreti del Sinodo XIV.

Le Parrocchie sono 123, delle quali undici nella città episcopale. Tutti gli altri agglomerati sono sede di una sola parrocchia, tranne Casalpuster­lengo (SS. Bartolomeo e Martino, e Maria Madre del Salvatore dei Cap­puccini), Codogno (S.Biagio, S.Francesca Cabrini e S.Giovanni Bosco e Triulza) e S.Angelo Lodigiano (Santi Antonio Abate e Francesca Cabrini, e Maria Madre della Chiesa).

Le chiese in Diocesi sono circa duecento ed un centinaio gli oratori. Oltre un terzo, tra le une e gli altri, è dedicato alla Madonna, con preva­lenza del titolo di Maria Assunta, come la stessa Cattedrale. Tra i santi prevalgono S.Rocco, S.Pietro, S.Antonio Abate e S.Carlo Borromeo.

Numerosi i luoghi di culto, anche piccoli, meta di pellegrinaggi. Tra di essi in particolare il Santuario della Madonna dei Cappuccini di Casal­pusterlengo, quello di S.Giovanni Battista del Calandrone di Merlino e quelli mariani della Mater Amabilis di Ossago Lodigiano “della Costa” di Cavenago d’Adda.

Ma diversi sono da segnalare anche per il valore artistico. Ne ricor­diamo solo alcuni: la Cattedrale, l’Incoronata, S.Lorenzo, S.Francesco, S.Agnese, S.Cristoforo (ora non più adibita al culto) a Lodi; la Basilica di S.Bassiano a Lodi Vecchio, il grande complesso monastico di Ospedaletto Lodigiano, l’ex abbazia cistercense di Abbadia Cerreto, e, tra le chiese più piccole, S.Maria della Neve di S.Maria in Prato.

Il Museo Diocesano d’Arte Sacra, ubicato nell’antica cappella del-l’Episcopio, costituisce, infine, un edificio di vero pregio, che raccoglie significative testimonianze della Chiesa Laudense. È, tuttavia, in corso d’opera un ampio progetto di recupero e valorizzazione degli spazi della citata chiesa di S.Cristoforo quale sua futura sede.

 

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