Patrono della Polizia di Stato

Festa di San Michele Arcangelo

"Il Giubileo rende ancora più gioiosa questa ricorrenza"

In un mondo dilaniato dalle guerre, dove lo spirito del conflitto e la propaganda dell’odio dilagano facendo proseliti, l’equilibrio, la fermezza e il coraggio dei rappresentanti della Polizia di Stato nel nome di san Michele Arcangelo siano un faro per la sicurezza di tutti. Si è detto commosso il questore di Lodi Pio Russo al termine della celebrazione officiata dal vescovo di Lodi Maurizio Malvestiti nella cripta della cattedrale cittadina. Nella ricorrenza del santo protettore degli agenti di polizia, alla presenza delle maggiori autorità politiche e militari del territorio provinciale, è tornata ad essere la cripta il luogo di celebrazione della Messa in onore del patrono.

«Contesto più alto non poteva esserci – ha esordito il vescovo Malvestiti -. Il Giubileo rende ancora più gioiosa questa ricorrenza: la scelta della cripta è stata fatta appositamente».

Messa solenne, concelebrata dal vicario generale e parroco della Cattedrale monsignor Bassiano Uggè e dal cappellano della Polizia di Stato don Fabio Volpato, in cui il presule della Chiesa di Lodi ha toccato il tema delle guerre che minano la sicurezza e la serenità mondiale. «I festeggiamenti in onore di san Michele ci danno modo di riflettere ancora di più sulla nostra missione, servire lo Stato e i cittadini – ha affermato invece il questore Pio Russo ricordando i colleghi deceduti nell’adempimento del servizio -. Quest’anno festeggiamo anche i trent’anni della Questura di Lodi, tre decenni di lavoro duro in cui abbiamo risposto con fermezza all’illegalità. Come fatto del resto anche nell’ultimo anno, grazie ad un personale pronto e preparato. Esserci sempre per noi non è solo un motto».

(Nella foto il Vescovo saluta il Questore Pio Russo)

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