7 dicembre 2025 - II Avvento (Mt 3,1-12)

Preparate la via a Colui che viene

Dai giorni di Nazareth il Vangelo fa un balzo al deserto di Giuda. Lì Giovanni il Battista si sente investito della missione profetica di appellare alla conversione perché “il regno dei cieli è vicino”, è accessibile, alla portata. È ora di preparare la via a “Colui che viene”. La questione è sempre quella della venuta, dell’Avvento del Signore.

Nella prima stagione dell’anno liturgico campeggia la figura di Giovanni Battista, accanto a quella della Vergine Maria. Sono le due figure che stanno sempre al fianco di Cristo nell’iconografia tradizionale.  Perché egli è l’araldo di quella stagione che ha accolto e, grazie a lui, riconosciuto la venuta e la presenza storica del Messia in Gesù. Forse Giovanni ipotizzava che “Colui che viene dopo di me” avrebbe risolto tutto in un’unica venuta, quella che si stava realizzando sotto i suoi occhi, con i connotati dell’intervento definitivo di una “ira imminente” divina che non lascia scampo: “pulirà la sua aia … brucerà la paglia con un fuoco inestinguibile”. Rimane per questo sconcertato che, nella sua venuta, il Messia arrivi fino a confondersi con i peccatori nel Giordano, fino ad immergersi in un battesimo di penitenza. Ma siamo sul crinale che segna il confine tra la Legge e la Grazia e per chi si trova su questa frontiera “è ormai tardi per fare la carriera del profeta, presto per quella dell’apostolo”.

Sarà Gesù a lasciare spazio, con il Vangelo della misericordia, tra la sua venuta nella carne e il suo ritorno glorioso alla fine dei tempi. E tuttavia il linguaggio minaccioso di Giovanni è motivato dall’urgenza del tempo di grazia che è concesso, così da non perdere l’occasione offerta della salvezza. Urgenza propria del tempo di Avvento: risuona anche per noi il richiamo di Giovanni identico al primo annuncio di Cristo stesso al suo apparire sulla scena della storia: “Convertitevi: il Regno dei cieli è vicino”. «Il Regno dei cieli è il premio dei giusti, il giudizio dei peccatori, la pena per gli empi. Beato dunque Giovanni, che volle che il giudizio fosse prevenuto dalla penitenza; volle che i peccatori avessero non il giudizio, ma il premio; volle che gli empi entrassero nel Regno, non nella pena.» (Pietro Crisologo). L’atmosfera di questo annuncio è quella del deserto dove la voce è più nitida e le condizioni di vita sono più austere. Nonostante Giovanni sia lontano dalla città e dalla gente, “Gerusalemme, tutta la Giudea e tutta la zona lungo il Giordano accorrevano a lui”. E la sua esperienza di solitudine ha in serbo semi di sapienza per quanti ricorrono a lui. Il testimone attrae e fa discepoli, senza avere ansia di visibilità e di ascolti da influencer. E pare che anche Gesù ne sia stato discepolo. Certamente ammiratore.

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