9 novembre 2025 - XXXII Tempo ordinario

Casa, fondamenta e manutenzione

Partiamo da un dato di fatto: siamo tempio di Dio. Ogni essere umano porta dentro di sé un riflesso divino, perché siamo stati fatti a immagine e somiglianza del Creatore. E chi ha ricevuto il Battesimo è inabitato dallo Spirito Santo, non come un ospite o un inquilino, ma come padrone di casa: noi siamo casa sua! Ce lo dice a chiare lettere l’apostolo Paolo: «voi siete edificio di Dio. […] Non sapete che siete tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi?» (1Corinzi 3,9.16). Ecco il dato di fatto: in quanto esseri umani e in special modo in quanto battezzati siamo già casa di Dio. E anche come comunità cristiana siamo già tempio in cui lo Spirito Santo abita e agisce. Tutto ciò è una realtà oggettiva, che ci precede e che abbiamo ricevuto in dono.

San Paolo, però, ci mette in guardia: «ciascuno stia attento a come costruisce» (3,10). Ci viene raccomandato di verificare che tipo di casa siamo. Soprattutto, siamo invitati a controllare se il fondamento su cui stiamo costruendo è quello che ci è stato regalato nel battesimo, cioè Gesù Cristo, oppure se abbiamo introdotto altri punti di appoggio. L’apostolo aggiunge: «nessuno può porre un fondamento diverso da quello che già vi si trova, che è Gesù Cristo» (3,11). Se lo si fa, ecco che l’edificio comincia ad andare in rovina, perché si pretende di trapiantarlo da un fondamento sicuro ad altri che così sicuri non sono (ricordiamo la parabola della casa costruita sulla roccia, e di quella invece edificata sulla sabbia e destinata a non resistere alle intemperie).

Che tempio sono io? E che tempio siamo noi insieme, come comunità cristiana? Quali interventi di manutenzione richiede la casa di Dio? «Francesco, ripara la mia casa», aveva detto il Signore al giovane di Assisi. E si riferiva alla Chiesa di persone. Quando si attende un ospite, solitamente si dà una bella pulita, per presentargli un ambiente accogliente, una dimora in cui è bello stare. Ma con Dio le cose funzionano in modo diverso: lui è il padrone di casa e l’ambiente potrà essere pulito e in ordine solo se prima lo lasciamo entrare. Affinché il tempio, che siamo noi, diventi sempre più bello e accogliente, è necessario lasciar spazio al Risorto e alla forza trasformante del suo Spirito. E allora, insieme a lui, nostro fondamento e punto di riferimento, potremo discernere cosa richiede manutenzione e quali “mercanti” scacciare dal tempio.

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