6 Aprile 2025 - V domenica di Quaresima

Educazione quaresimale. Il tempo della speranza

Conducendo una peccatrice al suo cospetto, a Gesù viene posta un’alternativa: condannarla alla lapidazione secondo la legge di Mosè oppure andare contro la legge antica. Mentre l’alternativa resta lì in sospeso, Cristo si mette a scrivere per terra con un dito: a noi sembra soltanto un gesto di indifferenza, quasi di estraneità alla situazione, ma non dobbiamo dimenticare che, nell’Esodo, ad essere state «scritte dal dito di Dio» erano le tavole di pietra ricevute da Mosè (Es 31,18). Gesù, allora, sta compiendo un gesto da Dio: sta scrivendo una legge nuova. Ed ecco che, di fronte all’alternativa, il suo sguardo non si lascia incatenare dalle due opzioni che gli vengono presentate ma, senza andare contro alla legge antica, si sofferma sulla persona, sulla donna, e sceglie una terza via, la novità di Dio: non nega che il peccato ci sia, ma ricorda che il giudizio spetta a Dio, l’unico che è veramente senza peccato; e siccome lui è il Figlio di Dio, può permettersi di giudicare la peccatrice e di perdonarla, spalancandole una nuova possibilità di vita.

Cosa ne farà, la donna, di questa novità? Saprà mettere in pratica ciò che le comanda Gesù, cioè «non peccare più»? Non lo sappiamo. Sappiamo però che la possibilità le viene regalata, proprio quando sembrava non esserci via d’uscita. E così accade anche a noi nell’incontro con il Signore: il suo sguardo verso di noi non lancia sassi di condanna, ma giudica nella verità. Cioè, nella verità del peccato che c’è e che deve essere riconosciuto, per prendere le distanze da esso e mettere in moto una conversione che ci riavvicini al Signore. E nella verità di un Dio che non vuole la morte del peccatore, ma «che desista dalla sua condotta e viva» (Ezechiele 18,23): un Dio che perdona per rimetterci in cammino. Ci regala un «oggi» di verità e di novità: «Ecco, io faccio una cosa nuova: proprio ora germoglia, non ve ne accorgete?» (Isaia 43,19). Un «d’ora in poi» che apre alla possibilità di un futuro diverso: «va’ e d’ora in poi non peccare più».

Oggi è il tempo della speranza, perché è in questa «ora» di novità che si radica la nostra possibilità di camminare ancora. È lo sguardo amorevole di Gesù, che desidera cancellare il nostro peccato e farci rialzare perdonati, a regalarci l’occasione di investire impegno ed energie nel mettere i nostri passi dietro ai suoi, sostenuti dalla sua grazia. Il domani, con l’aiuto che il Signore non vorrà farci mancare, dipenderà da ciò che decidiamo di fare con questa misericordia che ci viene offerta.

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