«Se ci sentiamo completi in noi stessi, significa che il nostro legame è meno serio di quanto crediamo, e che siamo lontani da Dio»

San Bassiano ci insegna a cercare il nostro vero nome dentro di noi

Nell’omelia di monsignor Pagazzi la figura del “buon pastore”

Dopo le funzioni del Natale, e la grande partecipazione dei lodigiani per la cerimonia di apertura dell’anno giubilare, la cattedrale torna a riempirsi all’inverosimile per rendere omaggio al santo patrono. Torna a riempirsi per questa festa che è fatta di tante cose, dalle bancarelle ai necessari momenti istituzionali, ma ruota tutta intorno alla celebrazione eucaristica, che è punto di arrivo e di partenza della devozione del primo vescovo di Lodi.

Centinaia di persone erano riunite nelle navate romaniche: a tutti loro, il vescovo Maurizio ha rivolto il suo saluto iniziale e il ringraziamento per questa devozione popolare che non si spegne nei secoli. Un saluto rivolto ai fedeli, oltre che ai rappresentanti delle istituzioni e della società civile, ma con una particolare attenzione – così ha detto monsignor Malvestiti – ai giovani e agli anziani, agli ammalati, ai poveri di cui san Bassiano è protettore speciale […] continua a leggere l’articolo su il Cittadino.

  • Discorso del vescovo Maurizio alle autorità pronunciato ieri nella cripta della Cattedrale nella festa di San Bassiano;
  • Omelia pronunciata da Sua Eccellenza l’arcivescovo Cesare Pagazzi nella solennità di San Bassiano;
  • Saluto all’arcivescovo Cesare Pagazzi e l’introduzione alla Messa Pontificale tenuti dal vescovo di Lodi, monsignor Maurizio Malvestiti;

San Bassiano 2025

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