12 Gennaio 2025 – III Domenica dopo Natale (Anno C)

Un cerchio che si chiude per riaprirsi

Dove l’abbiamo già sentita questa? Il Battista mette in chiaro le cose: non è lui il Messia, ma battezza «con acqua» in attesa di colui che «battezzerà in Spirito Santo e fuoco». E poi la prima lettura, con Isaia che parla della voce che grida: «Nel deserto preparate la via al Signore». Tutto questo l’abbiamo già sentito in Avvento: Giovanni, voce che nel deserto invita a preparare la via al Signore, a spianare i monti e riempire le valli, ad eliminare ogni ostacolo per l’incontro con il Signore che si fa vicino, è icona tipica del tempo che ci ha condotti al Natale. Eppure, eccolo ritornare proprio in questa domenica, festa del Battesimo di Gesù, che chiude il Tempo di Natale.

Se l’immagine è la stessa, sono diversi i nostri occhi: abbiamo portato a termine la preparazione dell’Avvento, abbiamo contemplato la Luce del mondo nella grotta di Betlemme, ci siamo uniti ai pastori e ai Magi per fare spazio al Dio bambino nella nostra vita. Ciò che abbiamo celebrato deve aver trasformato il nostro sguardo: la luce dovrebbe essersi depositata nel nostro cuore, regalandoci il fiuto per la presenza umile di un Dio che non entra a gamba tesa, ma viene ad abitare le nostre vite con la tenera delicatezza di un bambino. Ai nostri cuori, un po’ cambiati, e ai nostri occhi, portatori di una luce nuova, le letture di questa domenica dicono qualcosa in più rispetto a qualche settimana fa. Dicono che quel Dio, annunciato come colui che doveva arrivare portando «con sé il premio» (cf. Isaia 40,10), ora è giunto e ha consegnato «la salvezza a tutti gli uomini» (così Paolo nella seconda lettura: Tt 2,11).

Nel battesimo le colpe vengono lavate, gli ostacoli rimossi, montagne e valli dell’anima cedono il posto ad una strada diritta per l’ingresso del Signore. I nostri occhi e il nostro cuore, rischiarati da luce nuova, possono riconoscere gli stessi tratti del Bambino nel Gesù in fila con i peccatori. Lui, di certo, non necessitava di conversione né aveva ostacoli da rimuovere tra sé e il Padre, con il quale era in perfetta comunione. Eppure, eccolo lì, umilmente in fila, a ricevere il segno ancora provvisorio del battesimo di Giovanni. Cristo ci mostra la via, precede i nostri passi, facendoci da guida, affinché quello che è accaduto a lui succeda anche a noi. A quanti ricevono il battesimo nuovo, quello in cui discende lo Spirito Santo, Gesù regala la possibilità di sentirsi destinatari delle parole del Padre: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento». Con il battesimo diventiamo figli di Dio amati, figli di cui il Padre si compiace. Riscoprendoci gratuitamente amati e immeritatamente guardati come tesoro prezioso, possiamo riprendere in mano il nostro battesimo e crescere nella somiglianza a Gesù, via per essere pienamente figli di Dio.

Don Stefano Ecobi

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