Gallo e Colombano una staffetta tra le due diocesi per ospitare il 25° Columban’s Day nel 2024

Columban’s Day a St Gallen

A St Gallen, in Svizzera, nel cuore dell’Europa

A St Gallen, in Svizzera, nel cuore dell’Europa, le comunità colombaniane si sono date appuntamento per il 24° incontro internazionale, e per la prima volta insieme alle parrocchie di San Gallo. Delegazioni dalla Francia, Irlanda, Svizzera, Austria, Germania e Italia si sono riversate nel centro della capitale dell’omonimo cantone già nel pomeriggio di sabato 8 luglio per la visita alla famosa biblioteca, patrimonio dell’Unesco.

I pellegrini hanno avuto occasione di visitare uno dei più importanti scriptorium (centro di scrittura per copisti e d’illuminazione del Medioevo) con quasi 160.000 opere originali di cui 2.100 manoscritti copiati tra il VIII secolo e il XV secolo, 1.650 incunaboli e numerosi codici, vecchi libri e documenti stampati. Alcuni di questi testi sono stati eccezionalmente esposti in una mostra che ha incantato tutti. I fedeli si sono poi portati in cattedrale per vivere un momento di comunione e di preghiera durante il quale si è pregato per l’Europa con testi dell’Arcivescovo Martini, brani tratti dalla vita dei due santi, intervallati da canti gregoriani che hanno riproposto un’atmosfera monastica.

Columban’s Day
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All’inizio, al suono del grande organo, ha fatto il suo ingresso solenne la reliquia insigne di San Colombano, portata dal parroco dell’Abbazia di Bobbio, collocata poi accanto a quella di San Gallo prelevata cripta sottostante il presbiterio dove è conservata durante tutto l’anno. E’ stato questo il momento che ha trasmesso ai presenti emozioni e sentimenti di gratitudine per aver avuto l’occasione di partecipare a così importante appuntamento. Al termine del rito presieduto dal Nunzio Apostolico a Bruxelles per la UE Mons. Noel Treanor, il gesto della consegna di una reliquia di San Gallo al parroco dell’unica parrocchia cattolica di Bangor in Irlanda, dalla cui baia Gallo e Colombano, insieme ad altri 10 compagni, partirono nel 590 alla volta del continente.

Nel programma del Columban’s Day due sono stati i momenti di incontro e conoscenza tra autorità civili ed ecclesiastiche. Al Rathaus la sindaca della città, di origine italiana, Sig.ra Maria Pappa, ha ricevuto i colleghi, i presidenti delle associazioni degli amici di San Colombano, i vescovi e i parroci delle comunità colombaniane, presenti in città per il meeting. Poco prima della messa il Vescovo diocesano Markus Buchel ha invitato per un coffe break nelle stanze del palazzo vescovile all’interno del complesso abbaziale, i concelebranti che hanno avuto così l’opportunità di interloquire e conoscersi.

Domenica 9 luglio alla messa solenne, che ha avuto inizio alle 10,30 , hanno concelebrato i vescovi irlandesi Mons. Denis Nulty (Diocesi Kildare and Leighlin), Mons. Gerard Duignan (Diocesi di Galway), Mons. Donal McKeown (Vescovo di Derry) e l’Arcivescovo Treanor, i vescovi di Piacenza-Bobbio, Mons. Adriano Cevolotto e Mons. Gianni Ambrosio e il Vescovo di Lodi Mons. Giuseppe Malvestiti, che ha presieduto il rito dell’aspersione dell’assemblea con l’acqua benedetta.

Messa internazionale con letture, canti e preghiere dei fedeli nelle varie lingue e, come ringraziamento corale, una preghiera di san Colombano. Ai partecipanti Papa Francesco ha inviato il suo messaggio tramite il suo Segretario di Stato. Riferendosi ai due Santi venerati per la prima volta insieme così il Santo Padre ha detto:

“Come modelli di una Chiesa in uscita, entrambi avevano lasciato la loro patria per intraprendere un pellegrinaggio in cui volevano seguire Cristo e la sua missione di proclamare la fede. In questo modo, hanno portato la gioia del Vangelo nella regione del Lago di Costanza. Qui, però, le loro strade si separarono: Colombano continuò il suo viaggio missionario, mentre Gallo si stabilì come eremita e creò così le condizioni per il monastero di cui sarebbe poi diventato il patrono celeste. Gallo, tuttavia, rimase sempre unito all’Abate Colombano nell’amore per il Signore e nell’obbedienza monastica. Che il loro luminoso esempio ci sproni a testimoniare l’unica fede in molteplici modi, ma sempre uniti in Cristo”.

Al termine il Vescovo Adriano Cevolotto ha dato poi l’annuncio del 25° raduno invitando a celebrare il giubileo d’argento di questo raduno di anime e di cuori a Piacenza nella Cattedrale della diocesi di Piacenza-Bobbio, di cui Colombano è compatrono, domenica 23 giugno 2024. Dopo averlo celebrato a Vernasca (2005), a Bobbio (2006 e 2015), a Pianello Valtidone (2017) il motivo del ritorno in Diocesi è quello di coinvolgere le altre realtà piacentine piccole per dimensione e modeste per popolazione di cui Colombano è patrono (Lusurasco, Muradello, Ottone Soprano, Zerba, Vicobarone e Coli).

Infine il presule ha voluto lasciare un dono per suggellare l’amicizia tra le due diocesi, oggi più mai vicine: una scultura in legno dell’artista piacentino Marino Trevisan raffigurante un orsacchiotto e un bastone a significare la combutta che 14 secoli fa sancì la riconciliazione tra i due monaci. L’orso è presente nella vita e nell’iconografia di San Gallo (diventando il simbolo del cantone) e l’orso è anche in alcune vicende di Colombano. Dunque un elemento comune ai due monaci. Vuole infatti la leggenda che un giorno un orso sarebbe venuto a cibarsi dei resti del pasto di Gallo ritiratosi in preghiera. Egli gli avrebbe tolto dal piede una spina e lo avrebbe rifocillato, a condizione che non ritornasse più nei paraggi; gli avrebbe anche ordinato di aiutarlo ad alimentare un magro fuoco, acceso per riscaldare un ammalato, gettandoci sopra un pezzo di legno. Recato da alcuni giovani il piccolo orso obbediente è stato consegnato al Vescovo Markus insieme a un bastone, la famosa combutta, con la quale ha impartito la benedizione a tutti i fedeli.

Mauro Steffenini

 

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