Il vescovo ha indicato le figure di San Gualtero e Santa Teresa di Lisieux, patrona delle missioni, quali esempi da seguire

Con cuori ardenti e piedi in cammino

La veglia In preghiera a sostegno della pace e delle missioni

Cuori ardenti, piedi in cammino. Nella veglia del sabato sera, a risvegliare nei fedeli la missionarietà evangelica sono stati due Santi. «San Gualtero, la cui Emmaus furono gli ammalati, sempre con noi a sostenere i nostri passi nella fede. E poi Teresa di Lisieux, carmelitana ricordata dal Papa Francesco come patrona delle missioni. La sua Emmaus fu il Carmelo, una vita felice oltre una grata».

Così il vescovo Maurizio, presiedendo le celebrazioni della veglia missionaria svoltasi presso la chiesa parrocchiale di San Gualtero, ha indicato nel Santo Gualtero e nella Santa Teresa di Lisieux l’esempio da seguire per ricercare la propria Emmaus. «I missionari e le missionarie lodigiani, preti, suore, laici e laiche che ricordiamo questa sera trovarono la loro Emmaus nella nostra Diocesi. Aspettano altri, per i quali preghiamo» ha ricordato monsignor Malvestiti, che ha poi sottolineato: «Si deve andare a tutti, con il Vangelo, raccogliendo le amarezze che opprimono i cuori per liberarli affinché possano ardere incontrando colui che entra in essi illuminandoli con la sua passione, morte e resurrezione. Con lui avremo, nella carità, vita vera ed eterna». Questo il segreto che rende inarrestabile la missione ecclesiale. Inarrestabile per volontà del Signore, ma in noi a quali condizioni questa missione passa, diventando inarrestabile? «Prima di tutto se compiamo ogni cosa per Cristo, con Cristo, in Cristo, altrimenti siamo nella illusione.

Il contrario della illusione è la santità, libertà che Cristo dona nella verità dell’amore. La seconda condizione è non essere mai da soli. Se siamo con Cristo siamo con la Chiesa, con Pietro e gli apostoli di Gesù, papa e vescovi suoi successori», sottolinea il Vescovo Maurizio. Ringraziando il consiglio pastorale diocesano che «ha fatto pervenire innumerevoli proposte a sostegno della pace», nell’anelito missionario riunitosi sabato, con anche il direttore del centro missionario diocesano don Marco Bottoni e operatori pastorali non italiani della Diocesi, il vescovo Maurizio ha ricordato la cooperazione tra le Chiese, vivida in Uruguay e Brasile, e desiderosa di estendersi «forse in Oriente, ma anche nell’Est europeo », concludendo poi sottolineando la vocazione della Chiesa: «Vocazione ad unità e pace, che supplichiamo dal Signore questa sera». La veglia, conclusasi con la preghiera al Creatore di papa Francesco, ha visto anche la testimonianza di Terezinha Esperança Merandi, missionaria del Sacro Cuore di Gesù.

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