«Il nostro progresso sorprendente, se non è guidato dalla spiritualità e dall’etica, diventa altamente pericoloso, mette a repentaglio la comune sopravvivenza: “Sperare e agire con il creato” significa unire le forze e, camminando insieme, ripensare al potere umano, al suo significato e ai suoi limiti». È la riflessione offerta al territorio dal vescovo di Lodi monsignor Maurizio Malvestiti in occasione della Giornata per la cura del Creato celebrata sabato a Villa Barni di Roncadello di Dovera con la santa messa presieduta dal vescovo di Verona e animatore delle Comunità Laudato sì monsignor Domenico Pompili e concelebrata dal vescovo di Lodi Maurizio con il vescovo emerito di Lodi monsignor Giuseppe Merisi e da numerosi sacerdoti della diocesi, tra questi, il vicario generale, il cancelliere, i vicari di Paullo, Lodi, Codogno, Lodivecchio-San Martino, coordinati da don Anselmo Morandi insieme a seminaristi e ministranti nonché da monsignor Franco Badaracco.
«Il contrario della fede è l’apatia – ha detto il vescovo di Verona – e anche nel campo dell’ecologia integrale è il caso di risvegliarsi da una certa apatia; senza una visione non si va da nessuna parte, senza uno scopo e senza risposte alle domande di senso non si riesce a vivere ma si cerca di vegetare». Monsignor Pompili ha dunque ricordato le origini: «Il cristianesimo si è imposto nel tempo antico perché alla tragedia del mondo greco ha saputo contrapporre la fiducia, la fede che consiste in questa capacità di saper scommettere perché si ha una visione più ampia rispetto all’attimo fuggente».
A Villa Barni, provincia di Cremona ma diocesi di Lodi, a pochi chilometri anche dai comuni sudmilanesi (alcuni, come Paullo, in diocesi di Lodi, di cui era presente il sindaco Luigi Gianolli), sono intervenute numerose autorità civili, militari e religiose del Lodigiano e del Cremonese tra cui il prefetto di Lodi dottor Enrico Roccatagliata, il presidente della provincia di Cremona e sindaco di Dovera Paolo Mirko Signoroni, il vicepresidente della provincia di Lodi Mauro Salvalaglio e i sindaci di numerosissimi comuni (tra i quali i primi cittadini di Lodi e Codogno, Andrea Furegato e Francesco Passerini), oltre al delegato della Fondazione Barni Giovanni Galbiati che al termine della santa messa ha consegnato delle targhe-ricordo ai vescovi. E ancora, erano presenti rappresentati del mondo della scuola, con il provveditore Marco Fassino, del sociale e delle forze dell’ordine, tra gli altri il comandante provinciale dei carabinieri colonnello Alberto Cicognani e il comandante dei vigili del fuoco Vincenzo Scrima. Oltre al presidente del tribunale di Lodi, Angelo Gin Tibaldi.
Numerosi gli esponenti del mondo del volontariato e delle realtà della Chiesa laudense, tra gli altri il nuovo direttore Caritas Antonio Colombi e il nuovo presidente dell’Azione cattolica Giuseppe Migliorini. Rappresentato anche il mondo economico, tra gli altri erano presenti il presidente della Banca di credito cooperativo Caravaggio e Cremasco Giorgio Merigo, il presidente Milani e il segretario Sangalli dell’Unione artigiani di Lodi e il presidente della sede di Lodi di Assolombarda Fulvio Pandini. In una delle sue prime uscite pubbliche, ha raggiunto Villa Barni il professor Alfio Quarteroni, presidente della Fondazione Comunitaria della Provincia di Lodi. «Scegliamo i confini perché la cura del creato non ne ha e perché i confini sono il centro della Chiesa come acutamente affermato da papa Francesco in estremo Oriente – ha detto il vescovo Maurizio – e “Spera e agisci con il creato” è il suo appello, sensibile al contesto laico, ecumenico, interreligioso, a salvaguardia della terra e dell’umano, un’impresa inderogabile che esige una feconda spiritualità ed etica ecologica».
Mentre il sole tramontava, in una cornice d’equilibrio tra natura, storia e architettura, pregando nel cortile di Villa Barni, i corpi bandistici di Zelo Buon Persico e di Paullo, unitamente ai cori delle parrocchie di Dovera, Postino e Roncadello, hanno infine intonato il Cantico delle Creature di San Francesco, ricordando in note che “dolce è capire che non son più solo, ma che son parte di una immensa vita che generosa risplende intorno a me, dono di Lui, del suo immenso amore”.
di Sara Gambarini
- Scarica e leggi l’Omelia di Mons. Pompili;
- Sul il Cittadino di oggi uno speciale dedicato alla Giornata per la Cura del Creato;
- Approfondimento sul sito della Diocesi di Verona;