Ieri mattina nella casa vescovile c’è stato il tradizionale incontro del vescovo con i responsabili degli Uffici di Curia, i loro collaboratori, sacerdoti e laici, e i referenti delle opere diocesane per gli auguri in vista della santa Pasqua. Ha introdotto l’incontro il vicario generale della diocesi monsignor Bassiano Uggè che ha dato il benvenuto a don Alberto Fugazza, nuovo assistente spirituale dell’Ufficio di pastorale familiare, e ha ringraziato don Antonio Peviani, direttore dal 2008 di quell’Ufficio e ora responsabile della formazione dei diaconi permanenti. Monsignor Uggè ha spiegato poi che il vescovo Maurizio incontrerà a livello vicariale tutti i nuovi Consigli parrocchiali e affari economici, secondo un calendario già fissato. Il cancelliere monsignor Gabriele Bernardelli è invece intervenuto brevemente sullo Statuto degli uffici di Curia che è già pronto ma si rende necessario attendere ancora per l’approvazione definitiva dopo che saranno arrivate le nuove indicazioni della Cei.
Monsignor Malvestiti nel suo intervento ha fatto riferimento alla relazione per la visita ad limina, in particolare sul tema della situazione della diocesi. «Nonostante l’indubbia incidenza della secolarizzazione anche nel nostro contesto, – ha spiegato il vescovo – la diocesi di Lodi presenta ancora una situazione apprezzabile di diffusione e radicamento della fede e della vita cristiana. Certamente ha influito sulla pratica religiosa – inferiore rispetto al decennio precedente – la pandemia del Covid-19, con le restrizioni prolungatesi a lungo; tuttavia si registrano ormai segnali e tendenze di ripresa. Le comunità parrocchiali rappresentano ancora un riferimento significativo per la vita delle persone, pur nella crescente difficoltà di coinvolgere responsabilmente in particolare i genitori e le famiglie nel cammino di fede dei figli, anche se il percorso dell’iniziazione cristiana è ancora seguito dalla larga maggioranza di essi».
In un altro passaggio in merito alla riorganizzazione del territorio diocesano nei nuovi vicariati e con le comunità pastorali, il vescovo ha spiegato che è in fase di graduale sperimentazione e intende coniugare con equilibrio il dato della tradizione con la necessaria novità e creatività.
di Giacinto Bosoni