Sessantatré volontari della diocesi che si sono messi in gioco, che si sono messi al lavoro fin dal mattino perché tutto fosse perfetto.

Grazie ai volontari

I tanti tasselli necessari per dar vita a un mosaico

Si potrebbe partire dal numero dei partecipanti, più di quattromila, ma forse a questo punto è il caso di citare un altro numero, quello dei volontari. Sessantatré volontari della diocesi che si sono messi in gioco, che si sono messi al lavoro fin dal mattino perché tutto fosse perfetto. Il gruppo, formato da parrocchiani, rappresentanti di movimenti e associazioni, ha pulito le sedie, distribuito i fogli delle preghiere, controllato i varchi, condotto i gruppi al loro posto e, nel momento di maggiore calore, ha distribuito bottigliette d’acqua ai presenti. Nulla sarebbe stato possibile senza questo tassello fondamentale in un’organizzazione che, alla fine, ha consentito il perfetto svolgimento della manifestazione senza problemi particolari.

La piazza è stata divisa in dodici settori: c’erano l’area per i sacerdoti e quella per i religiosi e le religiose, ma anche quelle per i parrocchiani, per le autorità, per i rappresentanti di comunità, movimenti, associazioni. E, davanti a tutti, il “coro dei cori”: quattrocentocinquanta coristi e centocinquanta musicisti provenienti da nove diverse bande del territorio. «I volontari diocesani, ma anche i coristi e quanti hanno collaborato con il servizio liturgico e l’organizzazione – ha commentato don Franco Badaracco, ringraziando tutti – hanno dimostrato disponibilità, entusiasmo, convinzione e passione. Loro, ma anche gli agenti della polizia locale e delle forze dell’ordine, e gli altri volontari che hanno collaborato, che erano dieci alpini e dieci della protezione civile. Tutti hanno contribuito a rendere unico questo momento speciale per la vita della diocesi».

La piazza, benché tanto numerosa, ha vissuto questo momento con un doveroso clima di raccoglimento, ma anche intorno, i passanti e le altre persone presenti in piazza hanno vissuto con rispetto questa manifestazione, nella consapevolezza che si è trattato di un momento importante non soltanto per la comunità cattolica, ma per l’intera società del Lodigiano, di cui i cristiani sono parte integrante in un contesto di laicità che non sfoci nel laicismo, ma che lasci spazio alla rispettosa manifestazione delle proprie convinzioni, dei propri valori, della propria fede, vissuta come occasione di reciproco arricchimento.

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