Guglielmo di Saint Thierry, teologo medievale, in un suo testo spiega che la grandezza di Dio, a partire da Adamo, ha provocato spesso resistenza nell’uomo, che si sente limitato nel suo essere se stesso e minacciato nella sua libertà. Così Dio ha scelto una strada nuova, facendosi piccolo, umile tra gli umili, bambino dipendente e debole, bisognoso di amore. La “nuova alleanza” diventa così una strada di amore che non minaccia, ma esalta la libertà.
È questa la verità che festeggiamo nel Natale, è la grandezza che si rivela nella fragilità, entrando nell’umano per ribaltare la prospettiva umana. Questa rivelazione cristiana, che si compie nella certa speranza pasquale, è il cuore della fede che non invecchia, e che ogni anno nel cuore della Notte di Natale, riunisce i fedeli nelle chiese di tutto il mondo per la celebrazione eucaristica.
Quest’anno, il calendario delle funzioni in Cattedrale a Lodi prevede la celebrazione della Santa Messa solenne della vigilia, da sera di domenica 24 alle ore 21.30, celebrata dal vescovo Maurizio, con il tradizionale canto della Kalenda che in modo poetico richiama la dimensione cosmica e teologica dell’incarnazione di Gesù e la inscrive nella storia umana. Il giorno seguente, lunedì 25 dicembre, la Santa Messa nel giorno di Natale è prevista in Cattedrale alle ore 11, con la tradizionale benedizione apostolica.
Le celebrazioni del tempo di Natale sono così tappe di questa “via nuova” promossa dal Vangelo, la cui meta finale è richiamata anche nella Lettera dell’anno pregiubilare dedicata alla santità: nel diventare semplici come il Bambino, nel conformare la nostra vita alla vita di Cristo, diamo compimento alla nostra umanità per conseguire la santità. L’ultimo giorno dell’anno 2023, alle ore 18, in Cattedrale la santa Messa con il canto del Te Deum, mentre all’inizio dell’anno nuovo, 2024, la celebrazione della solennità di Maria Santissima è alle ore 18: in quest’occasione, la Santa Messa per la pace assume quest’anno un valore ancora più significativo: l’evento più importante della storia umana (indipendentemente dalla fede di ciascuno, la nascita di Cristo ha segnato il mondo, basti pensare che da quel momento contiamo gli anni) è avvenuto nella città più piccola della Giudea, Betlemme.
E proprio in quella Terra santa, oggi, continua ad infuriare una guerra violenta in cui le prime vittime di entrambi i popoli, purtroppo, sono bambini innocenti come quel Bambino nato nella mangiatoia [la Diocesi in questo tempo di Avvento sta raccogliendo donazioni per il Patriarcato Latino di Gerusalemme n.d.r.].
Le celebrazioni proseguiranno con la Messa per l’Epifania, alle ore 18 del 6 gennaio in cattedrale: in quell’occasione, sarà annunciato come da tradizione il giorno di Pasqua, e sarà conferito il mandato del lettorato a tre seminaristi (Marco Cremascoli della parrocchia di San Biagio a Codogno, Marco Dellanoce della parrocchia dell’Assunta in Lodi, ed Ettore Fumagalli di Spino d’Adda) e dell’accolitato a due seminaristi (Alberto Gibilaro, della parrocchia di San Biagio in Codogno, e Matteo Vailati Facchini della parrocchia dell’Assunzione in Castiglione d’Adda) e a un candidato al diaconato permanente, Marco Moroni della parrocchia dei Santi Bassiano e Fereolo in Lodi.
di Federico Gaudenzi