Ieri mattina il vescovo Maurizio Malvestiti ha iniziato il settimo Congresso Eucaristico presiedendo in cattedrale la Santa Messa d’apertura.

Il vescovo apre in Cattedrale il VII Congresso eucaristico

L’appello ai giovani e alle componenti della comunità ecclesiale perché «non manchi la riconciliazione con Dio nella Chiesa»

Concelebranti il vicario generale monsignor Bassiano Uggè con gli altri Canonici. Ad animare la liturgia il direttore dell’Ufficio liturgico don Anselmo Morandi con i seminaristi e la Cappella musicale diretta da monsignor Piero Panzetti.

«Siamo accorsi in cattedrale per la notte di adorazione, – ha spiegato il vescovo – portando nel cuore la chiesa di Lodi, quella universale e il mondo. Siamo riconoscenti al Signore. Ci ha sostenuto nel desiderio di restituirgli la compagnia negata al Getzemani e quella che attendono oggi le vittime di ogni abbandono. L’adorazione ha risvegliato la nostra identità eucaristica per un’efficace testimonianza alla città e a tutta la Terra Lodigiana».

Giovani Congresso Eucaristico«Hanno aperto la Via i giovani, – ha sottolineato poi il pastore della chiesa laudense – formando l’ideale pronao alla chiesa eucaristica e sinodale attingendovi la certa speranza pasquale, anche per i loro coetanei. Come rami d’ulivo festosi hanno intrecciato alla loro ricchezza e fragilità, quelle di ogni altra età, per l’abbraccio che dalla cattedrale tornerà in piazza a coinvolgere tutti sabato 30 settembre nel mistero del Dio vicino, che si fa sempre trovare nel Santissimo Sacramento». Il vescovo ha poi spiegato che il Congresso Eucaristico si prefigge il ritorno alla Messa domenicale assolutamente fedele, partecipandovi con frutto grazie al ritorno al Sacramento della Confessione. E poi un invito: «Faccio appello ai giovani e ad ogni altra componente della comunità ecclesiale, al vescovo e ai sacerdoti per primi, affinché non manchi la riconciliazione con Dio nella Chiesa… Ritorniamo, fratelli e sorelle, alla divina misericordia per un futuro che fiorisca sul “perdono e la pace” concessi a quanti consegnano i propri peccati nel sincero pentimento e nel sincero proposito».

E verso la conclusione monsignor Malvestiti ha messo in luce che il Congresso Eucaristico invita a farci trovare in ogni ora e luogo della storia per l’eterno onore di stare al fianco del Signore lavorando in umiltà nella sua vigna per rendere evangelicamente nuova l’umanità in questo creato profondamente ferito che deve divenire casa abitabile per tutti. «Non un porto di mare che assomma miseria a miseria – ha sottolineato il presule – ma porto aperto per l’attracco delle aspirazioni e delle più vere possibilità di ogni uomo e donna deve essere la Chiesa. L’Eucaristia apre all’accoglienza seria benché faticosa forgiando in noi un comportamento degno del vangelo. Ci sosterranno la Madonna, Donna Eucaristica, e san Giovanni Paolo Il, con san Bassiano e i santi e le sante lodigiani».

di Giacinto Bosoni

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