Venerdì sera a Lodi la “Statio” quaresimale con il vescovo Maurizio

In cammino sulla via della pace

La Via Crucis dalla Cattedrale alla Maddalena

Camminare al seguito del Crocifisso significa mettersi in cammino sulla via della pace. Lo hanno fatto, ieri sera, centinaia di lodigiani, che hanno rinnovato la sentita tradizione della Via Crucis che, nel venerdì prima della Settimana Santa, porta i fedeli a incamminarsi dalla cattedrale alla chiesa della Maddalena. Un cammino che, in questo mondo segnato da cupe notizie di guerra, non poteva che essere guidato dalla supplica perché il silenzio del Crocifisso «convochi ogni empietà, sopruso, desiderio miserabile, ogni perfidia e ipocrisia e restituisca il telo bianco e rassicurante del Cristo risorto».

Il vescovo Maurizio ha aperto la celebrazione in duomo, per poi guidare la preghiera durante la processione che ha attraversato corso Umberto, corso Adda, via Lodino e via Maddalena, ed arrivare nella chiesa che ospita l’antica croce affiorata dall’acqua dell’Adda, oggetto di una devozione antica che per moltissimi continua ad essere viva e attuale.

«Il mondo è in apprensione per la guerra, e ora anche per questo attentato terroristico che si è verificato a Mosca, con tutte le ombre che porta con sé – ha detto il vescovo Maurizio ai fedeli radunati nella navata -. Turbati per questa violenza, preghiamo senza stancarci, per i popoli che vivono in guerra, preghiamo perché i loro governanti trovino il coraggio di negoziare, perché non capitolino le Nazioni, ma cessi la guerra. Ci sostiene in questo la parola del Signore: “Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me”. Il silenzio del crocifisso irrobustisce la nostra fede scaturita dalla misericordia pasquale per opera del Principe della Pace».

È proprio la Pasqua ad insegnare a distinguere la vera pace, come ha ribadito monsignor Malvestiti: «È falsa la pace dell’indifferenza in cui a volte ci nascondiamo, è falsa la pace di una parola sbrigativa, di una telefonata formale, di una visita fatta solo per evitare complicazioni, è falsa anche la pace di un’elemosina frettolosa fatta per evitare di essere importunati. Perché la vera pace è quella che ci impegna nel dono di noi stessi». Il vescovo è tornato quindi a parlare dell’ipocrisia e della disumanità della guerra e di chi sfrutta questo delirio di morte per arricchirsi: «È ancora più falsa la pace di chi si allea con il potere e con il dio denaro, da cui l’economia e la politica si lasciano spesso asservire, così da far passare per verità la menzogna che ferisce a morte la dignità dei popoli, la menzogna di chi guadagna vergognosamente sulla guerra». Ma «è una pace falsa anche quella di chi elude la testimonianza e l’educazione per le nuove generazioni ».

Statio quaresimale

Il Crocifisso, con il suo silenzio, mette l’uomo davanti al proprio cuore e smaschera ogni falsità, riportando «il nostro desiderio di pace alla sorgente della vera pace, che è la misericordia di Cristo che ci impegna alla verità, alla giustizia e alla solidarietà». Al termine della funzione, il tradizionale bacio all’antico crocifisso: «A nome di tutti, cristiani e fedeli di altre religioni, pensosi o distratti, tutti figli amati e tutti peccatori. Egli restituirà questo bacio partendo dagli anziani e dagli ammalati, dai carcerati; lo restituirà agli smarriti di cuore, a chi è nell’abbandono, alle nostre famiglie, perché sia pace vera per tutti. In questo abbraccio di pace riposa la speranza del mondo».

di Federico Gaudenzi

condividi su