L’Unitre visita l’episcopio, dove “l’amore folle di Dio” incontra l’arte e la cultura

La lezione del Vescovo all’UNITRE

Alla scoperta delle opere d’arte tramandate nei secoli della storia cristiana di Lodi, testimonianze della fede

«L’unità e la pace: due valori costitutivi dell’essere umano, da perseguire per andare “verso l’Alto, verso l’Altro”». Martedì mattina, in occasione della conferenza dell’Unitre, il vescovo di Lodi monsignor Maurizio Malvestiti ha aperto le porte di casa, per ospitare in Episcopio oltre un centinaio di studenti della terza età. Riconoscendo la finalità accademica di «arricchimento personale per contribuire col pensiero condiviso al bene comune», il vescovo Maurizio ha accolto la presidente Marilena Giacon De Biasi e il direttore dei corsi Stefano Taravella con i numerosi studenti per una lezione che ha spaziato dall’arte alla teologia.

Il simbolo insuperabile che sale verso l’Alto e allarga le sue braccia verso l’Altro nella sua universalità è evidentemente la Croce, celebrata da duemila anni di storia cristiana ma ancor prima simbolo cosmico. Monsignor Malvestiti ha richiamato tre testimonianze “lodigiane” di superiore bellezza: per prima, la raffinata tavola ad olio della Dormizione della Vergine (attribuita a Martino e Alberto Piazza) che costituirà il cuore della nuova sede del Museo Diocesano nella chiesa di San Cristoforo, ricomponendo l’originale polittico della Cattedrale. La seconda testimonianza riguarda, invece, le ventidue icone realizzate a mano dalla lodigiana Alberta Bozzi di San Fereolo e donate al palazzo vescovile. Infine, la terza testimonianza, una “bellezza di casa nostra”, rappresentata dall’ostensorio donato alla cattedrale dal vescovo Carlo Pallavicino, unico pregevole pezzo rimasto del tesoro di San Bassiano. Attraverso una “Lectio magistralis”, proprio come l’ha definita il direttore Taravella (per sottolineare la rilevanza dei contenuti culturali affrontati), monsignor Malvestiti ha guidato il percorso nell’Oriente cristiano “di casa nostra” riferendosi a due cultori per eccellenza della Bellezza: Olivier Clement e Pavel Evdokimov, di cui ha richiamato alcune opere e il messaggio tanto incisivo in linea col tema dell’incontro: verso l’Alstrareto e verso l’Altro, che diviene anche verso l’Oltre, approdando alla definizione che troviamo nella prima lettera di san Giovanni apostolo: “Dio è Amore: chi ama dimora in Dio e Dio dimora in lui” (4,16).

A conclusione della mattinata partecipata con attenzione cordiale, l’invito alla futura inaugurazione della seconda sede dal Museo Diocesano, con l’auspicio di coinvolgere anche gli ospiti della mensa diocesana e di Casa San Giuseppe, perché “non si vive di solo pane” ma della «bellezza che salverà il mondo». Alla lezione erano presenti due ospiti tanto gradite: la citata autrice delle icone e Maria Egidia Merisi, sorella del vescovo emerito Giuseppe.

di Lucia Macchioni

Lectio all’UNITRE

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