Monsignor Malvestiti ha presieduto ieri la celebrazione al cimitero Maggiore

La preghiera per i cari defunti

«La vita eterna non è un’ipotesi, ma una promessa irrevocabile»

Non provare tristezza, davanti alla morte, non sarebbe umano. Ma nel silenzio dei cimiteri, la fede cristiana ascolta la voce di Cristo che consola da ogni tristezza nella promessa della vita eterna. Ieri pomeriggio, il vescovo Maurizio ha iniziato il suo cammino di preghiera nei cimiteri lodigiani dal Maggiore, dove ha celebrato la Santa Messa insieme a tutti i parroci del vicariato di Lodi.

«Nel silenzio dei cimiteri, si ridestano volti e memorie innumerevoli: ogni cultura, tradizione e religione attesta un dialogo tra la vita e la morte che fa avanzare l’orizzonte e l’anelito di vita immortale che è nel cuore di ogni uomo e di ogni donna – ha detto -. Qualcuno vuole negarlo, ma per i cristiani questa è una promessa irrevocabile come la speranza che porta il nome di nostro Signore. Una scelta di campo così sicura da rincuorarci per quanti ci hanno lasciato, basandoci non su una ipotesi ma sulla certezza del mistero pasquale».

Questa certezza è rafforzata dalla voce dei santi che prima di noi hanno tracciato la via, rispondendo alla chiamata di Dio che guarda alla morte non come alla fine di tutto, ma come a un compimento, una pienezza di vita e di amore: «Con la moltitudine dei credenti che ci hanno preceduti – ha proseguito il vescovo – sappiamo di essere in comunione con Lui, mai turbati dall’assenza di quanti ci lasciano, poiché quanti hanno creduto nelle beatitudini evangeliche e perseverato contro ogni evidenza umana, rafforzandosi nella carità, godranno di una grande ricompensa nei cieli».

Insieme ai fedeli raccolti in preghiera, il vescovo ha chiesto «il dono di cercare sempre il suo volto, di soddisfare quell’anelito alla santità che è nel nostro cuore», per cercare sempre di vivere «con Cristo, per Cristo, in Cristo, fonte, meta e via alla santità, seguendo il consiglio che ci viene da Maria santissima, dai nostri Santi Bassiano, Alberto e Gualtiero, e dai nostri cari defunti». Al termine della celebrazione, il vescovo ha sostato in preghiera davanti ai sepolcri dei sacerdoti del Capitolo della Cattedrale, che riposano accanto alla cappella del cimitero. E ha benedetto i sepolcri supplicando la pace per tutti.

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