Pentecoste è il simbolo di una Chiesa che nella sua essenza è missionaria

La Veglia di Pentecoste

Il risveglio dello Spirito missionario e sinodale

Sabato 27 maggio il Vescovo Maurizio ha celebrato in Cattedrale la veglia di Pentecoste. Pentecoste è il simbolo di una Chiesa che nella sua essenza è missionaria, in uscita verso l’umanità tutta. Pentecoste è il fuoco che smentisce chi pensa che la missione riguardi altri, chi pensa che la propria vita da cristiano possa concludersi tra le mura di casa, perché ognuno è chiamato. Ognuno con la propria vocazione: proprio nelle letture della Pentecose si recita la lettera ai Corinzi in cui San Paolo scrive:

«A ciascuno è data la manifestazione dello Spirito per il bene comune. Infatti a uno è data, mediante lo Spirito, parola di sapienza; a un altro parola di conoscenza, secondo il medesimo Spirito; a un altro, fede, mediante il medesimo Spirito; a un altro, doni di guarigione, per mezzo del medesimo Spirito; a un altro, potenza di operare miracoli; a un altro, profezia; a un altro, il discernimento degli spiriti; a un altro, diversità di lingue e a un altro, l’interpretazione delle lingue; ma tutte queste cose le opera quell’unico e medesimo Spirito, distribuendo i doni a ciascuno in particolare come vuole».

Così essere Chiesa significa essere sinfonia di voci e carismi: non a caso l’anno scorso, proprio il giorno di Pentecoste è stato scelto per l’atto conclusivo del Sinodo diocesano, che ha esaltato questa diversità nell’unità, gettando le fondamenta della Chiesa laudense nei prossimi anni. Una Chiesa sinodale, in cui viene dato il giusto spazio a tutte le componenti anche laicali.

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