Ieri l’esibizione dell’ensemble inclusiva fondata da monsignor Sequeri che è intervenuto con una riflessione sull’Eucarestia

Le note dell’orchestra sinfonica Esagramma

La Chiesa di Lodi si è fermata ad ascoltare l’esibizione di “Esagramma”

La Chiesa di Lodi si è fermata ad ascoltare l’esibizione di Esagramma, la prima orchestra sinfonica inclusiva d’Europa, fondata da monsignor Pierangelo Sequeri intervenuto al concerto promosso ieri in Cattedrale dalla Caritas con il sostegno della Fondazione Comunitaria per la settimana del Congresso eucaristico.

«Lasciamoci ispirare da questo binomio fra Carità e Cultura», ha sottolineato il vescovo Maurizio. Richiamando l’ultimo incontro avuto con monsignor Sequeri in Terra Santa, a Tabgha, presso la chiesa della Moltiplicazione, monsignor Malvestiti ha osservato: «Il mosaico raffigura i due pesci, ma solo quattro pani, perché il quinto è il vero pane che è Cristo e noi con Lui, perché la sua opera deve continuare con il nostro “sì” ad amare senza riserve, senza misura». È il senso dell’Eucarestia cui è dedicato il primo anno post sinodale. «L’Eucarestia è l’unico bene con il quale ha inizio il Cristianesimo – ha detto monsignor Sequeri – e la Caritas era presente già dalla prima ora». Necessario per il Cristianesimo è tornare all’essenziale: « “Fate questo in memoria di me”, è l’Eucarestia, “amatevi l’un l’altro come io vi ho amato”, è la Caritas», ha ricordato monsignor Sequeri che ha aggiun- to: «Nell’Eucarestia la Chiesa ferma se stessa, ogni discorso si ferma: senza l’Eucarestia, tutto il resto non conterebbe; nell’Eucarestia Gesù è presente nel proprio corpo, Gesù non si sottrae: è il carattere ospitale, accogliente, del Corpo del Signore… l’Eucarestia è consegnata ai discepoli per i molti».

Da qui l’invito all’ascolto del concerto della musica dell’orchestra Esagramma che «si fa ospitale di un’alleanza prodigiosa tra musicisti esperti e coloro che cercano di seguire le orme e che sono qui perché ce l’hanno messa tutta». Quindi, spazio alle note: dalla “Suite da Porgy and Bess” di George Gershwin, elaborato da Gabriele Rubino, a “Fratello Dio” dello stesso Sequeri.

di Sara Gambarini

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