Mandò la sua parola e li fece guarire,, li salvò dalla distruzione
Sal 107, 20
In questa Quaresima la Diocesi di Lodi promuove una raccolta fondi a supporto delle popolazioni di Turchia e Siria colpite dal terremoto dello scorso 6 febbraio. La Conferenza Episcopale Italiana ha deciso lo stanziamento di 500mila euro dai fondi otto per mille, che i cittadini destinano alla Chiesa cattolica, come prima forma di aiuto alle vittime del terremoto. Sarà nostro compito, tramite questa raccolta fondi, non far mancare l’aiuto anche in futuro, in vista della ricostruzione. Qui la lettera del nostro Vescovo Maurizio per il tempo di Quaresima:
- Lettera di S.E. Mons. Malvestiti (.PDF);
“A nome della Chiesa che è in Italia esprimo profondo cordoglio e vicinanza alla popolazione provata da questo tragico evento, assicurando preghiere per le vittime, i loro familiari e i feriti. Mentre ci stringiamo a quanti sono stati colpiti da questa calamità, auspichiamo che la macchina della solidarietà internazionale si metta subito in moto per garantire una rapida ricostruzione”
afferma il Card. Matteo Zuppi, Arcivescovo di Bologna e Presidente della CEI. Tramite la Caritas diocesana, siamo chiamati a rispondere – come abbiamo dimostrato anche per l’emergenza Ucraina – con tutta la nostra solidarietà. La rete Caritas, impegnata da anni nei due Paesi, è in costante contatto con Caritas Turchia, Caritas Siria e la rete Caritas internazionale per offrire aiuto e sostegno. Il direttore di Caritas Italiana, don Marco Pagniello, fa appello a “un’attenzione solidale da parte di tutti verso aree del mondo già segnate da conflitti dimenticati e da povertà estrema”.
«Il mio pensiero va, in questo momento, alle popolazioni della Turchia e della Siria duramente colpite dal terremoto, che ha causato migliaia di morti e di feriti. Con commozione prego per loro ed esprimo la mia vicinanza a questi popoli, ai familiari delle vittime e a tutti coloro che soffrono per questa devastante calamità. Ringrazio quanti si stanno impegnando per portare soccorso e incoraggio tutti alla solidarietà con quei territori, in parte già martoriati da una lunga guerra. Preghiamo insieme perché questi nostri fratelli e sorelle possano andare avanti, superando questa tragedia, e chiediamo alla Madonna che li protegga».
Queste le parole di papa Francesco all’udienza generale di mercoledì 8 febbraio che facciamo nostre.
Affinché il nostro aiuto sia efficace, rilanciamo queste raccomandazioni:
- Non effettuare raccolte di beni materiali. Entrambe le Caritas nazionali hanno espressamente richiesto di non inviare beni dall’estero. Per le comunità italiane la forma di aiuto più opportuna resta la colletta in denaro;
- Sostenere tramite Caritas Italiana gli interventi che si stanno attivando in loco nei due paesi;
- Ogni eventuale richiesta da parte di realtà locali è importante sia segnalata e coordinata con Caritas Italiana, tenendo conto in ogni caso che al momento si raccomanda di non recarsi nei due Paesi.
- Al momento non viene richiesto l’invio sul posto di personale espatriato dall’Europa in aggiunta a quello già concordato con le rispettive Caritas nazionali. Disponibilità in tal senso vanno gestite opportunamente illustrando le difficoltà e le esigenze reali.
Tali raccomandazioni sono particolarmente importanti in questa emergenza data la complessità del contesto socio-politico nei due Paesi e nell’area colpita in particolare nonché il delicato equilibrio in cui operano le Chiese.
Come far arrivare il proprio aiuto?
- Online sul sito di Caritas Lodigiana;
- Tramite bonifico [detraibile] IBAN IT41Y0501801600000012501656 intestato a Fondazione Caritas Lodigiana ETS, causale “Quaresima Emergenza Turchia Siria”;
- Direttamente presso la sede della Caritas Lodigiana (negli orari d’ufficio) in via Cavour, 31 Lodi;
- Presso le singole parrocchie;
- Nella giornata della Carità della Diocesi (4^ domenica di Quaresima) tutte le parrocchie sosterranno questo progetto. Potranno donare tramite bonifico IBAN IT09P0503420301000000183752 intestato alla Diocesi di Lodi, causale “Carità della Diocesi – Emergenza Turchia Siria” o direttamente presso l’economato (negli orari d’ufficio);