«Prendere il cibo insieme è l’inizio della civiltà», con queste parole si è espresso monsignor Gianmarco Busca, vescovo di Mantova, al Congresso eucaristico di Matera dello scorso settembre dal tema Torniamo al gusto del pane. Nel suo apprezzatissimo intervento ha infatti evidenziato il legame indissolubile tra l’offerta Eucaristica, la storia dell’uomo e la Creazione. Così all’interno del percorso che ci conduce verso il Congresso eucaristico diocesano del prossimo settembre, il vescovo Maurizio con gli uffici di Pastorale sociale e per le Comunicazioni sociali, ha richiesto a monsignor Busca di offrire il proprio pensiero anche nella nostra comunità.
L’incontro è fissato per giovedì 27 aprile 2023, alle ore 21, nella Casa vescovile di via Cavour a Lodi, con una riflessione del vescovo di Mantova monsignor Busca sul tema: “Spezzare il pane: tra dignità del lavoro e cura del Creato”. L’invito è rivolto a tutti i credenti impegnati in ambito sociale, politico e sindacale, a sacerdoti e diaconi, educatori, ai componenti degli organismi di sinodalità ordinaria e associazioni laicali, ma anche a tutti gli interessati. Sarà l’occasione per ritrovare una lettura di senso alle gravi questioni sociali, economiche e ambientali del nostro tempo, alla luce dell’Eucarestia. Nel suddetto intervento lo stesso vescovo di Mantova indicava infatti la “tavola” come prima scuola di umanizzazione.
«Quando si mangia insieme gli sguardi si incrociano, i volti si studiano e si contemplano e la parola prende forma. A tavola nasce il linguaggio, ci si nutre di conversazioni e delle emozioni che suscitano. L’occasione di mangiare insieme, potremmo dire, è il primo esercizio sinodale di ascolto: si prende la parola in modo ordinato, perché a tutti sia riconosciuto il diritto di parlare ed essere ascoltati e il dovere di lasciar parlare e ascoltare».
Dal semplice pane presente in tavola scaturiscono considerazioni profonde perché «Il pane non è solo un prodotto della natura, ma anche della cultura. Il mondo non è solo un dono ma anche un compito per l’uomo». All’interno del pane spezzato chi crede vede il sacrificio di Cristo, ma nello stesso gesto si incarnano vicende dell’uomo e del mondo, da quelle meravigliose a quelle più tristi. Così monsignor Busca: «Niente nel cosmo è profano, ma tutto può essere profanato e reso volgare (pensiamo al degrado ambientale). Sulla tavola della Creazione non c’è solo il gusto della fatica buona per il pane quotidiano; entra anche il retrogusto cattivo del lavoro sottopagato, dello sfruttamento minorile, del lavoro insicuro o fatto in condizioni non dignitose». Avvicinandoci alla festa di San Giuseppe del Primo maggio, vorremmo che l’Eucarestia si confermasse fonte di speranza e di luce nelle difficili vicende sociali che i nostri tempi ci chiamano ad affrontare. Per una chiesa eucaristica e sinodale aperta e disponibile a camminare con la società.
Riccardo Rota, direttore dell’Ufficio diocesano di Pastorale sociale