Ieri nella cripta della cattedrale l’adorazione, con un pensiero ai tanti conflitti che insanguinano il mondo

Terra Santa: appello per la pace

Giornata di preghiera per la Terra Santa: «Affidiamo al Signore il grido per la pace»

Dalla cripta della cattedrale di Lodi sale l’esortazione per la pace in Terra Santa. Una giornata di adorazione eucaristica, di digiuno e di preghiera per la pace, quella che ha vissuto ieri la diocesi di Lodi, raccogliendo l’appello del cardinale Pierbattista Pizzaballa, Patriarca di Gerusalemme dei Latini, e del presidente della Conferenza episcopale italiana, il cardinale Matteo Maria Zuppi.

Una giornata per essere vicini al medio oriente e a tutti i territori di conflitto, Ucraina e Nagorno- Karabakh compresi, culminata alle 21 nella cripta della cattedrale, con il vescovo Maurizio che si è unito alla preghiera comunitaria.

«Affidiamo al Signore il grido per la pace, a San Bassiano e a tutti i Santi e Beati della nostra Chiesa – ha detto monsignor Malvestiti -. Chiediamo al Signore di accogliere il sangue degli innocenti, sono tutti figli di Abramo da ambo le parti. Possano essere frumento di Dio di cui parla Sant’Ignazio di Antiochia, possano essere nella potenza del Crocifisso Risorto pane puro di Cristo, seme di pace per l’intera famiglia umana. Accogliamo in silenzio le parole del cardinale Pizzaballa, che ci ha invitato con Papa Francesco a questo incontro. Dio non è un Dio di disordine, ma di pace. Il dolore e lo sgomento per questa crisi politica e militare sono grandi. Una violenza inaudita, una spirale di violenza distruttiva. Tutto sembra parlare di morte ma in questo momento di dolore e sgomento non dobbiamo restare inermi. Per questo sentiamo il bisogno di pregare, di rivolgere al nostro Padre la nostra supplica. Solo così potremo avere la forza e la serenità per vivere questo tempo, solo rivolgendoci a lui nella preghiera di intercessione, implorazione e digiuno per la pace e la riconciliazione. Desideriamo incontraci nella preghiera corale per consegnare a Dio la nostra sete di pace, giustizia e riconciliazione, in tutti i luoghi di guerra, come l’Ucraina e il Nagorno-Karabakh. La pace parte sempre dai cuori che si aprono all’appello del Signore, all’appello di Cristo, che è la nostra pace. Cristo risorto ha trascinato ogni inimicizia sul legno della croce, e ha fatto dei due un solo popolo. Sono tutti figli di Abramo, redenti dal sangue di Cristo».

Dopo le parole del vescovo Maurizio, l’adorazione eucaristica è stata guidata dal vicario generale della diocesi, monsignor Bassiano Uggè. Durante tutta la giornata di ieri, inoltre, la chiesa della Pace, in corso Umberto, è stata aperta per la preghiera e l’adorazione personale.

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