Al Sacro Cuore la Veglia dei giovani presieduta da monsignor Malvestiti con la professione di fede dei 19enni

Veglia dei giovani e professione di fede

«Siate lieti nella speranza: occorre fidarsi del Signore»

La chiesa del Sacro Cuore di viale Europa in Lodi era gremita sabato sera per la grande veglia dedicata ai giovani e presieduta dal vescovo Maurizio Malvestiti. Durante la veglia, animata dal direttore dell’Ufficio diocesano di pastorale giovanile don Enrico Bastia e accompagnata dai bellissimi canti del coro “Il Dono”, il rito della professione di fede dei 19enni.

In chiesa oltre ai numerosi giovani presenti anche un buon gruppo di sacerdoti, i seminaristi con il rettore don Anselmo Morandi e i genitori che hanno accompagnato i 50 ragazzi impegnati nella professione di fede. E il vescovo, dopo la proclamazione del “Credo” ha messo del profumo di nardo nelle mani dei 19enni. «È il profumo della fede in Gesù – ha detto don Bastia nel presentare il gesto – da diffondere ovunque».

«Si è fatto uno di noi, Cristo Gesù, – ha affermato il vescovo Maurizio – affrontando l’umano finire e ancor prima ogni dolore innocente o colpevole, trasfigurandoli nella croce e risurrezione. E collocandoci nel “per sempre” dell’amore di Dio. Non si ama ad intermittenza. Sarebbe carità ipocrita. Perciò: “siate lieti nella speranza”! Rallegratevi però con chi è nella gioia e piangendo con chi è nel pianto. Da cristiani. La speranza è custodita dall’alleanza stretta tra grandezza e umiltà. Credendo avvertirete la forza del “non abbiate paura”, che Cristo, testimone fedele pronuncia anche per noi! Ma non tratteniamoci alla soglia interna dell’esistenza quando “Qualcuno bussa alla porta del cuore”. Apriamo».

Il vescovo ha ricordato anche i fatti tragici avvenuti in Terra Santa, in Ucraina e la morte della giovane Giulia. «L’immenso dolore per la sua perdita, – ha spiegato il presule – le ha aperto le porte della comune umanità. Chi colpisce è invece travolto nel più oscuro freddo esistenziale. A denti tanto stretti, pensando allo scandalo della croce che redime ogni delitto, e animati dalla fede, pronunciamo la parola “perdono”, benché stridente in questo momento e che non sussiste senza giustizia». Durante la veglia è intervenuto anche Emmanuele Magli, 26 anni, youtuber e docente di religione nelle scuole primarie di Bologna. Emmanuele ha invitato i giovani «a non temere, a non aver paura». «A volte ci sentiamo imprigionati in un sentimento di sfiducia – ha spiegato – e di angoscia: è la paura di non farcela, di non essere riconosciuti e amati… Occorre invece fidarsi del Signore e non temere».

Durante il canto finale monsignor Malvestiti ha consegnato a tutti i presenti la lettera dei vescovi lombardi Qualcuno bussa al tuo cuore sulla preghiera per vivere la propria vocazione e una piccola croce ai 19enni, capace però di richiamare la pienezza dell’amore.

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