Mercoledì delle Ceneri

Verso la Pasqua della speranza

L’omelia del vescovo Maurizio nella celebrazione presieduta in cattedrale

La porta dell’Eterno Segreto

1.“Il Padre tuo vede nel segreto” (cfr Mt 6,4). Il Figlio di Dio è stato trafitto al cuore, sulla Croce, per annunciare al mondo che è sempre aperta la porta al Segreto Eterno, il solo capace di svelare l’uomo all’uomo, chiamandolo alla vita divina. Così le tribolazioni della storia, quelle decisive come le guerre che uomini e donne gestiscono malamente, prigionieri come sono di progetti egoistici, ingiusti, disumani, devono confrontarsi con la speranza. La porta aperta del Segreto Eterno la rende tenace. La speranza fiorisce e fruttifica sul perdono misericordioso e indulgente del Padre, che coltiva in noi l’aspirazione altrettanto tenace alla concordia e alla pace.

Pasqua nella stessa data per tutti i cristiani

2. L’itinerario quaresimale ci conduce alla Pasqua della speranza, alla Pasqua del Giubileo. Per divina provvidenza quest’anno la vivremo insieme a tutte le confessioni cristiane a 1700 anni dal primo Concilio, quello di Nicea, che tentò una data comune proprio per la Pasqua. È comune, del resto, la sorgente dell’Amore, della Vita e della Comunione Trinitaria, che risplendono senza fine nell’intera creazione con l’uomo e la donna, quale apice, creati e redenti a immagine del Figlio, cooperatori di unità e pace. Preghiamo affinché la Pasqua condivisa compia il desiderio di Cristo: “Siano una cosa sola e il mondo creda” (Gv 17,21).

Le vie della conversione e del pentimento

3. Sulla parola del profeta Gioele (2,12-18), rientriamo in noi stessi dando respiro alla coscienza, la sola in grado di giudicare la buona salute della nostra libertà e volontà, se, illuminata dalla Parola di verità, si inoltra per le vie della conversione e del pentimento sinceri. Abbandoniamo perciò le maschere e chiamiamo la realtà col proprio nome: il peccato è infedeltà non opportunità, tradisce mentre blandisce le nostre illusioni e fragilità. Nessuna finzione potrà appagarci: solo aggraverà la fatica e l’incertezza del vivere. Siamo polvere, ma se prendiamo distanza senza rimpianto da ciò che non ha sostanza, aspirando al Segreto Eterno, grazie allo Spirito operante nei sacramenti di Cristo e della Chiesa, crescerà la comunione col Figlio, che è della stessa Sostanza del Padre (cfr credo niceno-costantinopolitano). Sulla polvere Dio ha soffiato l’alito di vita. Dalla terra ha plasmato l’uomo. Siamo cenere da cui però risorgeremo per l’amore di Dio in Cristo Gesù. È amore destinato a ciascuno, cominciando da chi non ha sostanze, da chi si è sentito tradito dall’esistenza ma anche da coloro in cui riponeva qualche attesa, diventando incredulo ad ogni proposta di fiducia e di gioia.

I giovani e la speranza

4. Ai giovani per primi rivolgo questo appello a ripartire dando credito alla fiducia e alla gioia. Il perché dell’appello sono loro stessi, i giovani, con la speranza che incarnano per l’intera famiglia umana. Spero che questa voce li raggiunga tramite i seminaristi loro coetanei qui presenti, e col nostro passa parola, oppure on line o in qualche altra modalità, ma la nostra preghiera nello Spirito si dilaterà senz’altro e sarà in grado di bussare al cuore di tutti. Siamo nel tempo favorevole: la Quaresima. Siamo nell’anno favorevole: il Giubileo. Lasciamoci riconciliare con Dio. Confidiamo a Cristo, che si è fatto peccato perché potessimo diventare giustizia di Dio, il desiderio di tornare a Lui (cfr 2Cor 5,20-6,2). Nell’intimo dell’anima, in questo momento, diciamogli: perdonaci, Signore, abbiamo peccato. Ma tu lavaci, purificaci, crea in noi un cuore nuovo, rendici la gioia di essere salvati e proclameremo la tua lode e la tua gloria (cfr salmo 50).

Fondo di solidarietà, assemblee e liturgie penitenziali

5. Elemosina, preghiera e digiuno rinnovano lo spirito, stemperando paure, sensi di colpa e peccati quando si alleano con la Confessione e la Comunione, facendoci passare da emozioni e sentimenti di vaga solidarietà alla carità cristiana, che trae forza dalla riconciliazione con Dio e con il prossimo per aprire cuore e mani al prossimo. Così posso invitare singoli e parrocchie con ogni altra comunità, associazioni, movimenti, gruppi ecclesiali, ma anche la società lodigiana, ad associarsi nel rilanciare il Fondo di solidarietà, al quale destineremo nella quarta domenica di Quaresima la colletta della Chiesa di Lodi. Ne rinnoveremo le finalità con gli organismi della sinodalità ordinaria affinché siano più rispondenti alle attuali necessità confermando la volontà di camminare in compagnia dei poveri e degli ultimi, che sono tra noi gli ambasciatori del Regno di Dio. Lo chiedo al Signore per la diocesi che nelle assemblee vicariali ha dato prova di un proficuo confronto nello Spirito e nuovamente vivrà di vicariato in vicariato, cominciando da Sant’Angelo venerdì 7 marzo, un’esperienza penitenziale che proprio tutti possa coinvolgere. Siamo, infatti, peccatori, tutti, ma nel suo Eterno Segreto Dio ci fa passare dalle ceneri del peccato alla vita nuova. Quaresima e Giubileo saranno per noi: “visione di luce, manifestazione di gioia, pioggia di benedizione” (San Gregorio di Narek, poeta armeno e dottore della Chiesa). Amen.

+ Maurizio, vescovo

Mercoledì delle Ceneri

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